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L’inchiesta Poseidone riguarda presunti illeciti nella gestione della depurazione in Calabria ed oggi, l’udienza preliminare nei confronti dei 38 indagati è stata nuovamente rinviata a causa di un ennesimo difetto di notifica agli imputati. Slitta pertanto al 3 dicembre l’inizio dell’udienza preliminare.
Stamani i difensori degli indagati hanno fatto rilevare al gup, Maria Rosaria Di Girolamo, le irregolarità nella notifica del provvedimento che fissa l’udienza preliminare e subito dopo è stato disposto il rinvio. Tra gli imputati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio ci sono l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti (nella foto), del centrodestra; l’ex assessore all’Ambiente della stessa Giunta, Domenico Basile, e l’ex subcommissario per l’emergenza ambientale, Giovambattista Papello. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, e dal sostituto Paolo Petrolo che hanno contestato, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere, concussione, falsità ideologica, truffa e turbativa della libertà degli incanti.
L’inchiesta Poseidone fu avviata nel 2005 dall’ex pm Luigi de Magistris, adesso europarlamentare di Idv, al quale fu revocata dall’allora procuratore Mariano Lombardi dopo l’invio di un’informazione di garanzia al senatore Giancarlo Pittelli. Lombardi motivò la sua decisione con il fatto di non essere stato informato preventivamente dell’informazione di garanzia. L’inchiesta fu poi affidata al sostituto procuratore Salvatore Curcio e successivamente al procuratore aggiunto Borrelli ed al sostituto Petrolo.

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