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L’imprenditore calabrese Antonino De Masi, che con le sue denunce ha portato ad una inchiesta contro i vertici di alcune banche per usura conclusasi con l’assoluzione in primo grado ed in appello degli imputati, ha presentato una denuncia-querela contro la Banca d’Italia.
La denuncia, secondo quanto riporta stamani il Sole 24 Ore, è stata presentata alle Procure di Roma, Reggio Calabria e Catanzaro e si ipotizzano i reati di omessa vigilanza del sistema creditizio, concorso in usura e in riciclaggio, falso in bilancio, appropriazione indebita e truffa ed estorsione, oltre che turbativa di libero mercato.
Le denunce presentate da De Masi alla Procura di Palmi contro la Banca di Roma, Bnl e Banca Antonveneta hanno portato ad un processo conclusosi in primo grado con l’assoluzione dei vertici dei tre istituti di credito per non aver commesso il fatto e successivamente, nel luglio scorso, nel processo d’appello la formula di assoluzione è stata perchè il fatto non costituisce reato. Una seconda denuncia contro la Banca d’Italia è stata presentata sempre da De Masi il 29 giugno scorso sulla base di quanto era emerso nel corso del processo d’appello. Alla luce delle motivazioni della sentenza di secondo grado l’imprenditore ha deciso di presentare una nuova denuncia contro Bankitalia. Secondo De Masi dalle motivazioni è emersa la «sussistenza – afferma l’imprenditore – del reato di usura da parte dei tre istituti di credito».

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