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Cinque richieste di condanna a pene dai due ai cinque anni di reclusione sono state chieste dal pubblico ministero, Fabrizio Garofalo, nel processo per la morte di Eva Ruscio, la sedicenne la sedicenne deceduta il 5 dicembre del 2007 nel corso di un intervento chirurgico.
Per il primario del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Vibo Valentia, Domenico Sorrentino, è stata chiesta la condanna a cinque anni di reclusione; per l’anestesista Michele Miceli ed il medico Gianluca Bava, la richiesta è di tre anni; per i medici Giuseppe Suraci e Francesco Morano la pena richiesta è di due anni di reclusione. I cinque medici sono accusati del reato di omicidio colposo. Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero ha ricostruito la storia clinica di Eva Ruscio. Garofalo ha fatto riferimento ad una catena di errori, caratterizzati da condotte attendiste, omissive ed errate. Secondo il pubblico ministero, Eva Ruscio sarebbe stata malcurata nell’approccio terapeutico. Al termine della requisitoria il processo, in corso dinanzi al giudice monocratico di Vibo Valentia, è stato rinviato al 12 novembre quando inizieranno gli interventi dei legali di parte civile e le arringhe difensive. La sentenza è prevista per il 26 novembre.

I MEDICI HANNO RISO ALLE RICHIESTE DEL PM
«Mi si spezza il cuore nel vedere che certi imputati, anche di fronte alla richiesta di pena, continuano a ridere». È quanto ha detto Giovanna Barone, la mamma di Eva Ruscio, al termine della richiesta di condanna per cinque medici: «Siamo soddisfatti – ha aggiunto – di quanto ha detto il pubblico ministero». Il padre delle sedicenne deceduta ha detto che «la requisitoria del pm è stata eccellente all’esito di un processo che è stato sufficientemente celere. La legge è questa e in base alla legge le richieste di pena sono congrue».

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