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La seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria , in data 4 novembre, ha pronunciato un’ordinanza per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della Delibera di Giunta regionale n.566 del 23 agosto 2010 ,con cui la stessa Giunta approvava il calendario venatorio per la stagione 2010-11. Lo rende noto un comunicato stampa del Wwf.
“Il Tar – prosegue la nota – ha accolto in pieno il ricorso delle Associazioni Ambientaliste (Lav, Wwf, Lipu, Legambiente; Animalisti Italiani) difesi e rappresentati dall’avvocato Angelo Calzone, riconoscendo che l’interesse diffuso alla tutela della fauna sarebbe stato irreparabilmente pregiudicato dall’applicazione del calendario venatorio. E’ la giusta risposta alla tracotanza delle associazioni venatorie e al dilettantesco pressappochismo della Regione Calabria, che avevano approvato un calendario venatorio in aperto e clamoroso contrasto con la legge quadro e con le indicazioni dell’Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale (ISPRA). La stessa apertura anticipata della caccia, i cui danni purtroppo non potranno più essere ripagati, era stata subito contestata dalle associazioni per la protezione ambientale, così come il mancato recepimento delle novità sulla tutela degli uccelli durante i periodi della dipendenza e dell’inizio della migrazione, che erano state introdotte dalle recenti modifiche della legge quadro e di cui la regione Calabria, con un atteggiamento di incredibile irresponsabilità, aveva deciso di non prendere atto. La conseguenza pratica dell’ordinanza, è dunque quella della sospensione di ogni attività venatoria su tutto il territorio regionale. Il Wwf – conclude la nota stampa – invita pertanto al rispetto della legge e al controllo del territorio da parte delle forze di Polizia Giudiziaria onde evitare episodi di bracconaggio”.

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