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Restano ancora senza un nome, ad una settimana dal fatto, gli autori del ferimento di R.M., il ventisettenne accoltellato sabato scorso davanti alla sede del collettivo sociale Riscossa di Catanzaro, da esponenti dell’estrema destra. Il giovane è ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Ignoti sono anche i responsabili dell’aggressione, sempre ai danni di un altro esponente del collettivo (che ha riportato solo contusioni), portata a termine davanti all’ospedale dopo che il ragazzo era andato a fare visita all’amico ferito. Un episodio collegato al primo e che ha provocato un ulteriore innalzamento della tensione in città. Gli investigatori nei giorni scorsi, hanno fatto anche alcune perquisizioni in casa di giovani dell’area dell’estrema destra, ma senza esito. R.M. è stato accoltellato nella tarda serata di sabato scorso. In un primo momento, un gruppetto di cinque giovani dell’estrema destra, ha lanciato una pietra contro una delle finestre del collettivo Riscossa. I giovani di sinistra sono usciti e ne è scaturita una rissa nel corso della quale ci sono stati alcuni contusi. Dopo un paio d’ore, i giovani di destra si sono ripresentati in numero superiore ed uno di loro ha sferrato due coltellate alla schiena di R.M. Oggi, intanto, in risposta all’accoltellamento di sabato scorso, è in programma un’assemblea pubblica antifascista promossa dai militanti del collettivo Riscossa. L’incontro è fissato per le 17 nella sala consiliare del Comune concessa dal presidente del Consiglio, Francesco Passafaro.

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