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di GIOVANNI PERRI*
Il maltempo che ha colpito la nostra Regione e diversi Comuni della provincia di Cosenza, impegna amministratori e rappresentanti degli enti locali per fronteggiare le problematiche legate alle frane superficiali, all’assetto idrogeologico del territorio e alla erosione dei suoli che assumono spesso aspetti preoccupanti in quanto causano danni alle strutture abitative, produttive oltre che all’attività agricola ed alla sicurezza fisica del territorio. Le intense piogge hanno scaricato nell’arco temporale di poche ore notevoli quantità di acqua per cui sono stati attuati interventi di urgenza finalizzati ad arrestare movimenti franosi capaci di trasportare a valle buona parte del suolo formatosi nel corso di secoli, cancellando anni di duro e paziente lavoro sopportati dalle generazioni precedenti. La sicurezza del territorio è necessaria per prevenire le cause di degrado e di abbandono, pianificando e realizzando opere sistematorie idraulico-agrario ed idraulico-forestale in grado di attenuare i fenomeni che causano problemi di natura sociale. Nella fattispecie nelle aree interne collinari e montane della Calabria è necessario programmare interventi di bonifica e di risanamento ambientale, con una visione improntata alla prevenzione in un contesto di organicità operativa e non più a soluzioni improvvisate e di corto respiro. La gestione del territorio va programmata ed attuata anche alla luce della filosofia della legge urbanistica regionale n. 19/02, dando priorità assoluta alla sistemazione dei terreni, alla regimazione delle acque piovane ed irrigatorie, alla riqualificazione fluviale senza trascurare il territorio. In definitiva è necessaria una protezione attenta ed attiva delle politiche urbanistiche e territoriali, monitorando bene e preventivamente i circa 1000 corsi d’acqua che attraversano, bagnano e modellano l’intera Regione Calabria, non trascurando la copertura vegetale dei versanti il cui monitoraggio deve basarsi su azioni preventive di salvaguardia in sinergie con i vincoli ambientali, poiché trattasi di aree a rischio idraulico elevato per le forti pendenze, per l’elevata erodibilità e l’instabilità idrogeologica.
*Esperto politiche agricole territoriali e ambientali
già Presidente agronomi e forestali Calabria

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