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di Alfonso Pecoraro
NON E’ oggettivamente prevedibile a cosa porterà. Ma è giusto darne risalto ed evidenziare che nell’immobilismo pressocchè generale, almeno qualcuno si è mosso.
Gli Ultras del Potenza hanno deciso di manifestare contro Postiglione. Raduno domenica pomeriggio, alle ore 15 davanti allo stadio Viviani ì, indipendentemente dal fatto che la partita con il Valdiano – del campionato di Eccellenza – inizi mezz’ora prima. Agli Ultras di quel Potenza, ancora nelle mani di Postiglione, non interessa nulla.
E così in città vengono esposti volantini di invito alla manifestazione di dissenso contro la proprietà, ma anche e più in generale contro il silenzio che si è abbattuto intorno al Potenza.
Ma è anche bene specificare che è una situazione che riguarda essenzialmente il Potenza di Postiglione. Perchè l’Atletico comunque la sua storia la sta scrivendo: resta solo da ribadire in quale società si identificano i supporter.
Allora, allo stato attuale, gli Ultras che non si identificano nel Potenza (per la presenza di Postiglione), chiedono al tessuto cittadino onnicomprensivo di smuovere qualcosa, ma allo stesso tempo non considerano un’ipotesi alternativa (l’Atletico) che, invece, potrebbe essere cavalcata dall’associazione “Il Mio Potenza” (l’unica in realtà che ha tentato di fare qualcosa) che a breve rivedrà i suoi piani di indirizzo con la nomina di un nuovo presidente e di un nuovo consiglio direttivo.
«Dopo il terremoto di questa estate – è scritto in una nota – sembra essere calato un totale silenzio sul Potenza e sulla rinascita del calcio cittadino. Stiamo assistendo in maniera inesorabile all’agonia di una società che ci ha rappresentato, senza intervento alcuno da parte di istituzioni, politici e l’intero tessuto economico e sociale della città. Ancora si consente a un presidente che ha gettato fango sull’intera città e tifoseria di continuare a operare esclusivamente per fini personali senza garantire un futuro calcistico. L’inizio di questo campionato non conferma altro che l’intento di Postiglione e l’ingloriosa fine a cui è destinata questa società. Noi non ci stiamo, rivogliamo il nostro Potenza, rivogliamo una società seria che ci rappresenti in maniera dignitosa. Manifestiamo contro Postiglione che deve immediatamente abbandonare questa società contro il silenzio assurdo di tutti».
Legittimo e rispettabile, ma non pienamente condivisibile, dal momento che, per come si sono sviluppate le vicende e per quanto emerge dalla lettura estiva di qualche carta, il Potenza di Postiglione è una società che non fa gola a nessuno. In altre parole e in buona sostanza, nel momento in cui dovesse fare una brutta fine, è ipotizzabile che qualcosa si muova.
Fermo restando che non si può tacere di un movimento in progress a favore dell’Atletico Potenza che, pur senza che alcuno lo dica apertamente, è l’unica e più concreta alternativa al Potenza di Postiglione. E’ l’unica strada perseguibile restando ancorati a una società del territorio, giovane, senza debiti, e che possa avere un futuro limpido.
Perchè – e questo non deve sfuggire a nessuno – c’è ancora una triplice pendenza di giustizia sportiva sul Potenza Sc, senza contare che ci sono ancora pendenze debitorie ingenti legate a quel numero di matricola, che non si cancelleranno tanto facilmente.
Gli Ultras manifesteranno con tutto il loro ardore ma non potranno ottenere tanto facilmente che Postiglione lasci il Potenza. E anche se dovesse accadere, inappetibile è proprio il Potenza per tutta la zavorra che si porta dietro di sè.
Per il tumulto di eventi accaduti, per quanto dalla giustizia ordinaria ancora debbano essere dimostrati, l’unico modo ipotizzabile di dare prosecuzione all’avventura calcistica potentina sarà affidarsi a tutto quanto oggi rappresenta l’alternativa. Sia essa con o senza il leone, rosso blu o blu e rosso, di matrice cittadina, periferica o territoriale. L’importante sarà – come chiedono i tifosi – “che si tratti di una società seria e che ci rappresenti in maniera dignitosa”.

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