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di MIMMO MASTRANGELO
ALCUNE pagine dello storico Nicola Tranfaglia ci aiutano a leggere al meglio la crisi della politica italiana, anche alla luce dei disastri commessi nel recente passato da D’Alema e Veltroni. E’ da consigliare la lettura dell’ultimo libro di Tranfaglia “Anatomia dell’Italia repubblicana” (uscito per Passigli) in cui viene fatta una sintesi impeccabile e senza sbavature degli eventi (in particolare politici e sociali) che hanno segnato la storia del nostro paese negli ultimi settant’anni. Un saggio che è un invito, soprattutto ai giovani, a conoscere gli avvenimenti salienti da cui è scaturito poi lo screditamento delle istituzioni e l’ arrogante malcostume politico dei giorni nostri. In particolare dell’ultimo trentennio è bene tener presente – scrive Tranfaglia – che con Craxi (o il craxismo) il potere deve essere esercitato per se stesso e per se stessi. Che Berlusconi “scende in politica” in momento in cui le sue aziende hanno moltiplicato per cinque gli introiti e per dodici l’esposizione debitoria ed aggirando una legge del 1957 (ancora in vigore) che vieta la candidatura al Parlamento ad un cittadino titolare di concessioni pubbliche di elevato valore economico. Che il primo governo Prodi più che da Fausto Bertinotti e Rifondazione Comunista viene fatto fuori dalle ostilità di Franco Marini e Massimo D’Alema, che poi diventerà successivamente presidente del Consiglio e porterà l’Italia, tra le nazioni responsabili dei bombardamenti Nato su Belgrado nel 1999. Che un disastro risultano la legge 30 sul mercato del lavoro firmata dal Ministro Maroni, quella sull’Università voluta da Letizia Moratti e la Bossi-Fini sull’immigrazione che porterà più problemi di quanti ne vorrà risolvere. Che nella campagna elettorale del 2008 il candidato a premier del Partito Democratico Walter Veltroni con il suo “we-can” (si può fare) fa una battaglia più contro la sinistra che contro la destra, tant’è che l’ex-sindaco di Roma dirà di azzerare le minoranze fastidiose che bloccano il sistema e di “finirla di parlare di conflitto d’interesse”, cioè della montagna di affari di Silvio Berlusconi e della sua famiglia. Le pagine di Tranfaglia, insomma, ci aiutano a leggere la storia ultima dell’Italia, a capire come dentro le istituzioni si è infiltrato un autoritarismo che andato mettendo sempre più in crisi d’identità la democrazia. E la politica.

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