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Un nuovo progetto destinato ai minori di nazionalità rumena è stato attivato dall’assessorato alle Politiche Sociali, retto da Tilde Minasi (in foto). «Relu si Cailin – Mai più schiavi» è il nome dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione, ed è rivolta in particolare a quei minori che si trovano in condizioni di profondo disagio perchè coinvolti in attività di accattonaggio.
«Anche quest’ultima idea che abbiamo voluto sviluppare alla luce di condizioni sociali che sono sotto gli occhi di tutti e che riguardano l’intero territorio – spiega l’assessore Minasi – s’inserisce nel più ampio lavoro avviato nel campo della tutela dei più piccoli, ai quali abbiamo sempre prestato particolare attenzione realizzando servizi ad hoc tramite l’istituzione di partneriati tra soggetti pubblici e privati.
Nella fattispecie, il fenomeno dell’accattonaggio si presenta complesso, ed è solo un aspetto, seppur significativo, dello sfruttamento minorile. Arginarlo significherebbe aiutare il ragazzo a crescere in maniera più sana evitandogli di instradarsi in percorsi ben più pericolosi e propedeutici ad un cammino, purtroppo, di illegalità e delinquenza. Il progetto – aggiunge l’assessore – parte da un monitoraggio delle zone in cui l’accattonaggio è più concentrato, in modo da agire direttamente su territori specifici mettendo in moto, nel contempo, meccanismi di rete che consentano di raggiungere un’integrazione del minore che viene aiutato in base alle problematiche che lo stesso presenta. Una vera e propria azione sociale di strada che avvicina il ragazzo, capendo le sue necessità e cercando di inserirlo in un contesto capace di svilupparne le potenzialità. Il gruppo di lavoro operativo – dichiara ancora Tilde Minasi – si è costituito coinvolgendo tutte quelle istituzioni che per loro competenza entrano costantemente in contatto con minori: la Questura, la Prefettura, il Ministero di Grazia e Giustizia, il Tribunale dei Minori, nonchè le associazioni responsabili del progetto. Malgrado le difficoltà che il fenomeno presenta, per le sue varie sfaccettature, ognuno dei diretti interessati, sensibilmente, si è reso disponibile a mettere la propria professionalità a favore di questi giovanissimi immigrati per intraprendere un percorso di inserimento sociale, che riguardi il lavoro, la scolarizzazione e la questione abitativa. Il tutto sarà coadiuvato da consulenze in materia di mediazione linguistica, legale e consuelling».
«Nonostante le note difficoltà di liquidità – continua l’assessore – che attanagliano gli Enti Locali e non solo il comune di Reggio Calabria, prosegue l’impegno dell’assessorato a favore delle fasce deboli, che, in questi anni, ha vissuto un trend positivo anche a fronte dei tagli dei trasferimenti statali e dei mancati trasferimenti regionali patiti durante la scorsa legislatura. La spesa per il sociale in riva allo Stretto, come dimostrano i report elaborati dal Ministero, infatti, è cresciuta: dal 2006 al 2010 questo aumento si attesta intorno al 50%, con particolare riferimento ai progetti per la famiglia ed i minori (per la precisione investimenti triplicati rispetto le altre realtà calabresi, e più alti del 34% in tutto il Meridione). Ringrazio, perciò, tutte quelle associazioni che, sebbene in situazioni di disagio dovute ai ritardi citati, hanno continuato a prestare la loro meritoria opera, portando avanti i progetti che mai si è pensato di eliminare dall’agenda dell’Assessorato. Questo – conclude l’assessore Minasi – attesta ulteriormente come nella gestione della cosa pubblica più delle parole contino i fatti e le azioni, e che le positive stagioni della politica non siano scandite dalla classica agenda temporale, bensì da ciò che di propositivo si realizza per il bene della collettività. Il cittadino, utente privilegiato dei servizi, infatti, è capace di valutare quanto oggi è stato fatto rispetto al passato. Ed è proprio per continuare a venire incontro a tutti i reggini che soffrono di determinati disagi, che prosegue incessante il mio impegno nella convinzione, parafrasando un vecchio adagio, che non sia solo una rondine a far primavera».

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