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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno sequestrato un carico di 10 quintali di cocaina purissima trovati all’interno di un container nel porto calabrese di Gioia Tauro. Il container era stato sbarcato da una nave mercantile proveniente dal Brasile. Si tratta del più ingente sequestro di cocaina eseguito in Italia negli ultimi 15 anni. Si ritiene che la cocaina, dal valore di circa 200-250 milioni di euro, fosse destinata, oltre che al mercato italiano, anche a quello del centro e nord Europa.
La droga era nascosta all’interno di carrelli trasportatori per uso agricolo. Si tratta del più ingente sequestro di cocaina eseguito in Italia negli ultimi 15 anni. Si ritiene che la cocaina, il cui valore stimato si aggira sui 200-250 milioni di Euro, fosse destinato, oltre che al mercato italiano, anche a quello del centro e nord Europa.
«A metterci dubbi – ha spiegato in una conferenza stampa Lorenzo Sabatino, il comandante del Nucleo – è stata la documentazione di viaggio del container, risultata falsa e incompleta. E quando lo scanner ha confermato i nostri sospetti, abbiamo aperto i tubi: ci sono voluti la fiamma ossidrica e un’intera giornata di lavoro, ma alla fine abbiamo estratto mille panetti da un chilo».
Nell’area doganale del porto calabrese i militari erano presenti da alcuni giorni, impegnati in una serie di controlli «originati – ha sottolineato il procuratore aggiunto della Dda della capitale, Giancarlo Capaldo – da una segnalazione arrivata dall’Inghilterra, dal Soca (Serious organised crime agency), lo stesso organismo con il quale la nostra procura ha collaborato ai tempi dell’inchiesta Fastweb-Telecom sul riciclaggio internazionale. I colleghi ci avevano parlato genericamente del possibile arrivo di un grosso quantitativo di stupefacenti, e questo ha fatto scattare immediatamente le indagini ma le dimensioni del carico sono state anche per noi una sorpresa: è la prima volta che tanta cocaina, destinata al mercato europeo oltre che a quello italiano, viaggia tutta insieme a bordo di un cargo diretto in Italia anzichè, ad esempio, in Olanda». Per il procuratore, «e presto per far ipotesi su eventuali collegamenti con la ‘ndrangheta, anche se la movimentazione di un carico simile comporta la necessità di avere degli appoggi locali: resta da capire se tali eventuali appoggi debbano essere ricercati all’interno di una rete criminale organizzata».Si tratta di un sequestro «storico», ha ricordato il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, colonnello Maurizio Mezzavilla, «uno dei maggiori in Europa»: secondo gli investigatori, la cocaina è quasi sicuramente di produzione colombiana.

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