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«Io mi chiedo se ci siano ancora le condizioni per fare impresa in questo territorio. Questo è un intervento di respiro internazionale, che prevede il coinvolgimento di compagnie straniere interessate alla gestione del grande circuito del Golf, il quale oggi d’inverno utilizza i distretti turistici rivieraschi di altri Paesi, come la vicina Spagna, il Portogallo e il nord Africa». E’ il commento amareggiato dell’amministratore delegato del Consorzio Marina di Rotondella, Vito Labarile (nella foto), tra i promotori del progetto che ha visto impegnati i migliori professionisti, ciascuno in un settore del Polo turistico. «Per intercettare i floridi flussi del golf -spiega ancora Labarile- occore creare le condizioni per essere attrattivi. Allora mi chiedo se la classe politica lucana, che ha competenza sul processo di valorizzazione del territorio, si pone il problema di quali siano veramente le condizioni utili allo sviluppo del territorio. Oggi, qual è il grado di apertura economica del territorio metapontino? Come è organizzato il suo sviluppo, se è organizzato? L’unica struttura che oggi punta ad attrarre il turismo estero è il Club Med, ma sta andando via. Mi chiedo se tra gli obiettivi primari della politica ci sia veramente lo sviluppo concreto, duraturo e stabile del territorio jonico. Dopo 24 anni, mi chiedo ancora, cosa può fare di più un soggetto privato? Non vorrei che il modello prevalente in Basilicata, sia quello di una classe politica che tende a divorare la società di mezzo, la quale a sua volta trova convenienza nel farsi fagocitare. Dobbiamo ripristinare i termini di un sano antagonismo tra società civile e politica, all’interno di un percorso in cui la politica deve recuperare la dimensione del progetto». “Ma così si uccidono anche i cavalli”. Prende a prestito una celebre frase di un film del lucano Francis Ford Coppola, l’amministratore delegato Labarile, per concludere sulla vicenda: «Pensate a Marinagri -chiosa- dove i processi autorizzativi hanno scontato un tempo infinito e dove solo un imprenditore locale dotato di tenacia straordinaria, è potuto arrivare alla fine. Ma a che prezzo è avvenuto ciò? Questa deve essere la regola, o solo un’eccezione in Basilicata? E’ questo lo sviluppo che si sta cercando? La classe politica rifletta». E la classe politica lucana dovrebbe effettivamente valutare con la massima solerzia progetti che vedono un tale protagonismo dei privati, tanto più se a basso impatto ambientale.

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