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Giuseppe Muscarello il terremoto dell‘80 lo ricorda appena. Conosce, però, la disperazione. Cosa significhi perdere tutto. La propria casa, gli effetti più cari. Come responsabile dell’associazione “Gruppo lucano” di Maratea, ha prestato servizio al campo per gli sfollati dell’Aquila. Uno tra i tanti volontari che costituiscono il motore dell’importante macchina della Protezione civile. Oltre un milione e mezzo di persone in tutta Italia. Ieri, in occasione della giornata d’incontro con la cittadinanza, promosso nell’ambito delle manifestazioni in commemorazione del terremoto del 23 novembre 1980, Giuseppe era in piazza Prefettura insieme a oltre 2.000 componenti della protezione civile. Associazioni di volontariato come l’Anpas (Associazione Nazionale Pubblica Assistenza), Nuova Alba, Gruppo Lucano, Pronto Intervento, Vola, Associazione Amica, Giacche verdi, Aquile lucane insieme a vigili del fuoco, esercito, polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello Stato, croce rossa, 118, polizia penitenziaria. Presenti anche alcune delegazioni delle regioni Umbria, Marche, Molise, Campania, Puglia e Calabria. Tutti uniti in «un abbraccio – ha detto il sindaco di Potenza Vito Santarsiero durante l’incontro – perché espressione di un’Italia unita e solidale». Un’Italia «pronta ad adottare un sistema di protezione civile organizzato proprio in seguito a quel terribile sisma. Da allora, la macchina organizzativa è stata estesa ai diversi livelli, mettendo in campo azioni innovative di previsione e soccorso». Una rete di solidarietà che vede i nostri volontari pronti a intervenire in ogni parte del paese, oggi come allora. Antonio Mazziotta è un altro responsabile di “Gruppo lucano”. Da ragazzo, all’indomani del sisma dell’80, da Tramutola ha raggiunto Montemurro per aiutare i cittadini nel trasloco dalle abitazioni inagibili. Da adulto, molti anni dopo, è stato tra i primi ad allestire il campo di accoglienza 24 ore dopo il sisma dell’Aquila. «È una cosa che non si può descrivere – dice – Viene dal cuore». Sarebbe questo il valore aggiunto cui ha fatto riferimento l’assessore regionale alle infrastrutture Rosa Gentile: «I volontari, che mettono il cuore, il tempo e la disponibilità. Elemento di coesione sociale in cui le istituzioni devono investire».
Eccola qui, dunque «la nuova grande protezione civile – ha aggiunto il governatore Vito De Filippo – nostra forza e sicurezza», frutto di una Basilicata «in questi anni dal sisma diventata più forte. Le istituzioni ci hanno consegnato un patrimonio importante, come la ricerca sismologica presso l’Università della Basilicata, riferimento a livello internazionale e una comunità che con amore e dedizione si dedica agli altri. Lo abbiamo capito durante quei giorni all’Aquila, dove la protezione civile della Regione Basilicata ha ricevuto i complimenti per il proprio lavoro». Un lavoro non certo facile.
Lo ha spiegato l’ingegnere Giuseppe Iannibelli, direttore Grandi rischi della sede di Episcopia: «È un lavoro complesso, che ci vede impegnati in azioni di intervento e prevenzione tutto l’anno, con continue esercitazioni».
Dalla piazza la Protezione civile si è spostata, poi, in corteo fino a piazzale Verrastro, di fronte al palazzo della Regione, dove per l’occasione è stato allestito un campo soccorsi.
Anna Martino

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