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MAGGIORE trasparenza nelle Amministrazioni pubbliche e cittadini più informati grazie ai collegamenti in rete degli enti, i quali devono garantire completezza di informazione, trasparenza di atti e procedure, facilità nell’accesso, possibilità di interlocuzione.
E’ quanto previsto nelle linee guida emanate dal ministero per la Pubblica Amministrazione sugli standard che i siti web degli enti pubblici devono assicurare. Inoltre, è stato fissato entro la fine del 2010 il termine entro cui le Amministrazioni devono definire i parametri di qualità dei propri collegamenti telematici, la cui eventuale inadeguatezza, oltre a rendere possibile l’avvio della class action anche nel settore pubblico, chiamerà in causa precise responsabilità dei dirigenti interessati. Ma a che punto è la situazione a Matera? La risposta viene dall’associazione “Diritti di Cittadinanza”, che da luglio ad ottobre scorsi ha monitorato i siti di Comune, Provincia, Ater e Asm.
I risultati sono stati resi noti ieri mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Avis di piazza Sedile.
Il monitoraggio ha valutato il conseguimento di tre obiettivi generali: completezza-trasparenza, facilità e interlocuzione. Ad ogni voce monitorata è stato assegnato un punteggio analitico motivato da opportune note di valutazione. Non proprio entusiasmante la trasparenza nei siti di Provincia (61,90%) e Asm (60,00%), mentre l’Ater galleggia sul 50% e il Comune, con il 34,09%, si è rivelato essere l’ente meno trasparente sulla rete.
Il sito della Provincia è quello più facile da consultare (80%), seguito da Asm (50%), Ater, (40%) e Comune (30%). E’ l’interlocuzione, tuttavia, la voce che ha bisogno di essere decisamente migliorata, considerato che nessuno dei quattro enti è andato oltre la soglia della metà: Provincia 30%, Comune 40%, Ater 20%, Asm 30%.
Relativamente all’interlocuzione, tutti e quattro i siti monitorati disattendono la raccomandazione esposta nelle linee guida di adottare strumenti di valutazione in grado di registrare in modo continuo la qualità percepita dagli utenti del servizio.
Sempre sul piano della “interlocuzione”, un’altra voce senza riscontro sui siti monitorati è l'”espletamento delle pratiche per via telematica”. Inoltre, solo il Comune e la Provincia dispongono di un indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec). Pur risultando positiva la guida all’uso dei tasti di scelta rapida nel sito dell’Asm e la possibilità di variare la dimensione dei caratteri nel sito della Provincia, complessivamente non sembra siano stati adottati particolari accorgimenti comunicativi e specifiche soluzioni software in risposta ai deficit sensoriali e/o motori delle persone più svantaggiate.
Il punteggio complessivo elaborato da Diritti di Cittadinanza, ottenuto sulla base non della media ma del rapporto tra punteggi analitici e punteggio massimo conseguibile per ciascun obiettivo, vede avanti la Provincia (59,67%), seguìta da Asm (53,33%), Ater (43,33%), Comune (37,50%). Da sottolineare che tutti i siti dei quattro enti rispettano le recenti disposizioni normative in materia di pubblicizzazione degli emolumenti e del tasso di assenza di dirigenti e personale dipendente (“Operazione Trasparenza”).
«La nostra associazione -ha detto Angelo Bianchi, presidente di Diritti di Cittadinanza- ha ritenuto opportuno, in linea con il suo impegno statutario di promozione della cittadinanza attiva per la tutela dei beni comuni, intraprendere questa prima iniziativa civica di monitoraggio, non escludendo di poterla estendere ai siti web di altri enti pubblici presenti sul territorio. Gli esiti della rilevazione, condotta con l’ausilio di altre associazioni, prima che all’opinione pubblica, sono comunicati alle pubbliche Amministrazioni titolari dei siti web monitorati, nella speranza di poter segnalare in seguito le buone pratiche messe in atto da ciascuna di esse a riprova che non perseguiamo alcun intendimento censorio. L’unico nostro scopo in questa attività è quello di concorrere al miglioramento della comunicazione pubblica e sollecitare i cittadini ad essere più partecipi».
Biagio Tarasco

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