X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

di Paride Leporace
Ieri mattina gli studenti dell’Unibas sono scesi in corteo prendendo di mira la Regione accusata di disattendere il loro futuro e di costringerli a tenere pronti una valigia in mano. Lunedì si apre l’anno accademico alla presenza di amberletti ricordando la ferita del terremoto del 1980 che permise l’apertura dell’ateneo di Basilicata.La protesta studentesca ha qualcosa che stride. Considerato che la Basilicata è l’unica regione d’Italia che finanzia la sua università con i proventi del petrolio. Un impegno sostanzioso e che difende facoltà e corsi dalle forbici del governo.
Dall’archivio pesco una vecchia inchiesta di Pigi Battista sugli sprechi
delle piccole università dove si legge :”Arriva il terremoto dell’Irpinia e all’ombra dell’entourage di Emilio Colombo si trova il modo di includere tra i finanziamenti un capitolo per la costruzione dell’Universita’ di Potenza, cattedrale nel deserto che e’ oggi un self-service di esami, affidato a ricercatori di altri Atenei che con un gruzzolo annuo tirano la carretta, facendo finta di avere anche in Basilicata un’Universita’ del Mezzogiorno come quelle di Napoli, o di Palermo, oppure di Bari”. Erano gli anni Novanta e non sappiamo se il celebre giornalista avesse preclusioni ideologiche e geografiche. Pigi
Battista da allora ha fatto gran carriera ed è firma autorevole del nostro giornalismo. L’Università della Basilicata non sappiamo bene che progressi abbia ottenuto. Sarebbe utile per esempio comprendere quanti brevetti consente di realizzare per capire la ricerca dell’ateneo cosa produce? Da una nostra ricognizione risulta che almeno un centinaio di docenti dell’Unibas non presentano il report sulle attività di ricerca.
Il report serve sull’arco di tempo di un lustro per ottenere i finanziamenti.
Una dimenticanza? Oppure un centinaio di professori non ricerca un bel nulla? Forse anche la Regione dovrebbe chiedersi quali sono i risultati della ricerca che finanzia e che poi la fanno finire alla berlina delle proteste studentesche. I dottorati di ricerca come funzionano nel nostro ateneo? I docenti scelgono e tutelano talenti per rinverdire il sacro fuoco di nuovi studiosi delle diverse discipline?
E gli studenti universitari lucani sono veramente incolti come denuncia
nella sua rubrica l’emerito professore Angelo Lucano Larotonda? Perché in quel caso stiamo finanziando una sorta di esamificio per giovani incapaci di sostenere le sfide di questo periodo. Infine non possiamo dimenticare la vicenda del concorso annullato alla facoltà di Lettere per evidenti intromissioni di docenti che hanno tentato di falsare l’esito della selezione. Sappiamo che il familismo accademico non ha latitudini ma nessuno si è premurato di rintracciare i colpevoli per metterli alle porte. Della vicenda si sta occupando la magistratura. Ed è noto che quando arriva la polizia il bubbone è già esploso.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE