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Rossanese Vs Messina 0-1
Per la prima volta nella sua storia, il Messina espugna lo “Stefano Rizzo”, divenuto ormai terra di conquista. E lo fa con l’unico guizzo in tutti i 95′ minuti dell’incontro. Decide, infatti, un centro di Chiovet al 34′ del primo tempo: lancio dalle retrovie, l’ala peloritana si incunea fra Accaputo e Costanzo ed in scivolata, con la punta del piede la tocca di quel tanto che basta da spedirla nell’angolo basso alla sinistra di Ramunno che nulla può. La gara la fa sempre la Rossanese, che sfiora il gol in almeno quattro ghiotte occasioni (clamorosa quella capitata a Canotto sullo 0-0), una Rossanese che evidenzia anche contro i giallorossi, palesi lacune d’organico, ed alla quale non basta il cuore e la grinta. Rispetto al recente passato, i bizantini quantomeno lottano senza risparmiarsi, chiudono spesso e volentieri il Messina nella loro area ma solo con l’agonismo e con il carattere. Perché a questa squadra manca come il pane un costruttore in mezzo al campo e una punta (almeno) degna di tal nome che sappia capitalizzare gli sforzi sovrumani per far arrivare un pallone la davanti. Alizzi (entrato nella ripresa per l’infortunato Scuteri) e Sperandeo fanno quello che possono ma non godono mai di un pallone giocabile, di una verticalizzazione. Pino Bavaro, orfano di Mancino, assente per squalifica, e Cosentino, le prova tutte: parte col 4-4-1-1 con Martino dietro Sperandeo, passa al 3-4-3 ed in mezzo è anche costretto ad arretrare Calomino nell’inedita posizione di terzino sinistro. Alla fine chiude con un 3-3-4 con capitan Morano a fungere da punta di peso aggiunta ma non riesce a cavare il ragno dal buco. La Rossanese negli ultimi trenta minuti della partita chiude i peloritani nella loro area senza costrutto. Peloritani che si schierano col 4-4-2 che sul finire diventa un roccioso e arroccato 5-4-1. Gol a parte e due conclusioni “telefonate” giallorosse, è la Rossanese a tentare di fare la partita. E seppur senza grosse idee, il cuore la porta ad imbastire almeno tre buonissime occasioni con Canotto, Alizzi e, in ultimo, in zona Cesarini, un bolide di De Simone che lambisce il sette alla destra di Esposito.

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