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di FRANCO LARATTA
Il Governo apre i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. E lo fa con alcuni provvedimenti che parlano da soli, che non avrebbero bisogno di alcun commento, se non per evidenziare la loro gravità, gli effetti devastanti che avranno su un parte del Paese, quel Sud che il centro-destra al Governo ignora e mortifica quotidianamente. Il primo provvedimento è del Cipe, che ha sbloccato, dopo un anno di fermo, ingenti risorse finanziarie per nuove infrastrutture nel Paese. Circa 18 miliardi, la grandissima maggioranza per infrastrutture, poi qualcosa per l’agricoltura, ricerca, sanità ecc. Così distribuiti (per come recita un freddo comunicato ufficiale): – Latina; lotto 1 (Rosignano – San Pietro in Palazzi) dell’Autostrada A12 Livorno – Civitavecchia; Traduciamo. Circa 1,2 miliardi di euro vanno all’Alta velocità Treviglio-Brescia, 500 milioni al Terzo valico dei Giovi (Milano-Genova), 800 milioni per il primo lotto costruttivo della Galleria di base del Brennero. Poi 500 milioni all’autostrada Roma-Latina… ma la discesa verso il sud si ferma qui: come Cristo ad Eboli, il Cipe si è fermato a Latina! Perché poi per trovare le uniche risorse per il Mezzogiorno bisogna cercare con il lanternino. E cerca cerca, nel buio più totale e deprimente, scopri un granellino di sabbia che deve essere sfuggito: 33 milioni per la piastra Portuale di Taranto! E basta. Una sola immagine può essere utile a capire il tutto. E’ l’espressione piena di gioia del viceministro (non a caso alle Infrastrutture), il leghista Roberto Calderoli: «Abbiamo portato al nord 16,2 miliardi di euro per le infrastrutture!». Ecco, questo sì che significa festeggiare i 150 anni di Unità del Paese (che comprende, sembrerebbe, ancora il Sud. O forse no?) Qualche ministro ha comunque aggiunto che è pronto il Piano per il Sud. Il famigerato Piano per il sud di scajoliana memoria. Che ci regalerà la Banca per il Sud, che farà costruire un grande Ponte nel sud, che completerà la strabiliante autostrada del sud. E così via. Altri due elementi sono utili a capire il clima. Il Veneto è stato devastato dalle alluvioni. Il Governo, dopo un primo momento di incertezza (legato più che altro all’esplodere del “caso-Ruby” che ha distratto il premier), ha poi deciso di intervenire. E giustamente ha stanziato 300 milioni nell’immediato, altri 700 arriveranno in seguito. Condividiamo, e siamo vicini alle popolazioni colpite. Qualche disastro c’è stato anche nel sud nel 2008 e poi nel 2009, con frane, alluvioni, dissesti che hanno sconvolto la Calabria. Nel mese scorso una nuova alluvione ha colpito altre zone della Calabria. Il governo aveva prima promesso cospicui interventi, garantendo così i comuni che si erano esposti per i lavori di somma urgenza. Dopo due anni non è arrivato nulla, nonostante le continue e dure proteste degli Enti Locali e dei parlamentari. Del tutto ignorato, poi, il nostro invito a Berlusconi di affacciarsi in Calabria per verificare i danni delle recentissime alluvioni, anche per far sentire la vicinanza del Governo. Niente. Intanto questo governo entra anche tra i “poveri” e sceglie chi aiutare e chi no. Proprio in queste ore ha assegnato 110 milioni per gli Lsu di Napoli e di Palermo. E per quelli della Calabria? Niente. Abbiamo chiesto il perché, e con quali criteri sono state fatte le scelte, ma la risposta non è mai venuta. Mi viene da chiedere: ma questo è il Governo d’Italia o è il Governo Padano?

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