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La pioggia intensa ha caratterizzato il primo allenamento della settimana della Vigor Lamezia. I biancoverdi infatti ieri hanno ripreso in vista della trasferta di domenica prossima al “Partenio” contro l’Avellino. Anche ieri il gruppo ha dovuto subire i disagi per allenarsi visto che la squadra si è trasferita al campo privato di località Sangì, tra l’altro di dimensioni ridotte. E così sarà anche oggi. Domani invece o biancoverdi disputeranno una amichevole contro la Paolana sul terreno di gioco della cittadina tirrenica. Pellegrinaggi quindi continui per la squadra di Massimo Costantino, un problema che ben difficilmente si risolverà in questa stagione, anche perchè, viste le polemiche a distanza fra la società biancoverde e la Provincia di Catanzaro, è molto probabile che alla Vigor non sarà riconsegnato lo stadio provinciale “Carlei”. La Vigor dovrà abituarsi a questi inconvenienti e, da ieri, ha cominciato a lavorare per affrontare la trasferta di Avellino. Un match che dovrebbe vedere in campo Aniello Parisi che ieri pomeriggio si è sottosto al “Vigor lab” a una ecografica di controllo prima del definitivo via. Per il resto l’unico indisponibile (ancora non per molto) resta Stefano Costantino. Facendo un pò i conti, dunque, il tecnico vigorino potrebbe avere il dubbio se confermare Scalese esterno alto a sinistra oppure riproporre Salvatore Manganaro che era stato schierato appunto alto a sinistra contro l’Isola Liri, salvo poi fermarsi per scontare il turno di squalifica. Di solito Massimo Costantino in queste 11 giornate non ha mai confermato la stessa formazione ma in questa settimana ci potrebbero essere le condizioni. In ogni caso dipenderà della settimana di lavoro appena iniziata e giusto ieri, prima della seduta di lavoro, Manganaro, a proposito del suo ruolo, non ha espresso particolari perplessità: «Giocare alto o basso è la stessa cosa, negli ultimi anni poi ho spesso giocato esterno alto. A Lamezia, otto anni fa, giocavo da esterno basso però era più giovane e ora con più esperienza mi trovo bene anche a fare il terzo o quarto di centrocampo così come ho fatto prima di tornare quì».

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