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di EGIDIO DIGILIO
La risposta del Presidente della Regione Basilicata alla richiesta di smaltimento di una parte dei rifiuti campani è un “nì” che lo mette in difficoltà con la posizione di disponibilità assunta dal suo collega pugliese Vendola e denota l’ambiguità di un comportamento di chi si candida a rappresentare il più alto livello istituzionale del centrosinistra al Sud e poi dichiara che “non si è in grado di prendere nemmeno un chilo di rifiuti dalla Campania”. Diventa perciò necessario che De Filippo e le Regioni che si sono schierate apertamente contro la richiesta di smaltire rifiuti campani chiariscano cosa intendano per affrontare l’emergenza attraverso “la via istituzionale” e la partecipazione delle Regioni. Per ora si registrano solo contraddizioni politiche a meno che la situazione relativa a discariche, siti di conferimento e inceneritori in Basilicata sia molto più problematica di quella rassicurante che vorrebbero farci credere. Se così fosse il Presidente della Regione e i Presidenti delle Province insieme al sindaco di Potenza e al collega di Matera invece di gettare acqua sul fuoco delle polemiche divampate dopo il trasferimento di rifiuti potentini alla discarica di La Martella-Matera dovrebbero solo dirci come stanno effettivamente le cose. Altrimenti per usare le parole di Vendola il no di alcune Regioni a direzione leghista al pari del “ni” di De Filippo e’ pretestuoso e ideologico. Sulla base dell’indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla produzione e alla gestione dei rifiuti – con particolare riferimento ai costi posti a carico dei cittadini, alla tracciabilità, al compostaggio, alla raccolta differenziata e alla effettiva destinazione al recupero ed al riuso dei rifiuti o delle loro porzioni, che come XIII Commissione del Senato abbiamo realizzato – siamo in grado di poter dare un nostro contributo. I numerosi casi di trasferimento di rifiuti da comuni a discariche diverse con le immancabili guerre di campanile scatenate negli anni, ricordo quelle accadute anche da noi e non solo in Campania, come a Moliterno, Salandra, Lauria, e di recente a Matera dovrebbero convincere che il problema, sia esso determinato da emergenze o da provvedimenti di programmazione, non si risolve a colpi di ordinanze e senza un coordinamento interistituzionale Regioni-Ato Rifiuti-Governo. Poiché De Filippo deve ancora dirci cosa ne pensa dell’impianto Fenice di Melfi rinnovo la proposta di un confronto di collaborazione, e noi non faremo mancare il nostro contributo nell’interesse delle nostre comunità, tutte, sia quelle che devono smaltire rifiuti che quelle che devono riceverli in discarica, siano campane, lucane o pugliesi.

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