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di ANTONIO GALIZIA
L’allergia della politica di sinistra e di centro è scoppiata in maniera furente e non bastano antistaminici di peso e di misura per sedare il prurito ormai diventato molesto e incalzante per i leader che la raccontano e la comprendono. Parlare di troppo ormai è diventato un gesto manifestato e coglie i frastornati della sinistra sbandati dalla buona psicologia per lasciarli sfogare su tutto per cantare le contumelie ispirate contro tutti e nessuno eccetto le virate contro Berlusconi. Se il senso della misura e della correttezza, poco, poco acuisse l’intelligenza dell’emotivo Bersani, dello sprecato di Pietro. del casinaro Cesa e dell’inconcludente Rutelli, sarebbe una grazia di Dio venuta dal cielo come miracolo indulgente. E’, ogni loro intervento, intriso dai soliti sillogismi che tradotti in prosa, sono segni di pochezza mentale nel disgusto impulsivo di un bolo indigesto, non facile a ingoiare. Ciò che sgomenta innanzi tutto è il senso deprimente della politica italiana confusa nelle barzellette che vengono raccontate ogni giorno dai congiurati sopra citati che non so dove le vanno a cercare per rendersi sempre più ridicoli e volgari al popolo che ancora porta le testa sul collo e non si lascia corrompere dai cantori delle miserie illibate. Wikileaks, a Berlusconi ha suscitato una risata e a una risata si riduce se si pensa con l’onore dovuto a quanti problemi ha risolto in positivo, nella politica mondiale, per meglio dire, estera, oltre quella di casa nostra, contro la quale, la sinistra bisbetica e i centristi scontenti contestano col rossore della vergogna che li coglie, senza mai chiedersi il perché, confusi e accecati dall’antiberlusconismo facinoroso che farebbe una giusta ragione per mandarli a quel paese in un impulso colmo di consolazione. Quella è gente capace, soltanto di arrampicarsi sulle case per incitare alla violenza, vomitare scandali parolai disgustosi e accendere l’esca per rinfocolare una lotta assurda che sa di antipolitica e di disastro collettivo nel detto: non importa che si brucia il pagliaio purché muore la zoccola. Ma le zoccole vere sono proprio loro che non hanno mai puntualizzato la loro verità di essere e nemmeno saputo governare quando hanno avuto l’occasione, portando l’Italia nelle condizioni attuali, condizioni che ad ogni costo vogliono attribuire al Governo in carica e non hanno nemmeno il senso critico per rendersi conto che le volgarità di Wikileaks, se suscitano ilarità all’incolpato Berlusconi, significano che è l’unico che ha capito le stupidaggini che gli vengono attribuite. Quei signori citati sopra se non sanno e non pesano l’importanza della politica estera condotta dall’attuale Presidente del Consiglio, a stretto giro di contatto con Putin, Gheddafi, Obama e tutti i grandi del mondo, compresi Lula e gli altri del Sud America, del medio Oriente, fino alla Cina, all’india e al Giappone, aprendo le porte dell’Italia al mondo intero, che a tutti costi vogliono mandare a casa, vadano a casa loro perché non sono degni di sedersi in Parlamento. Mostrano di essere degli abusivi e scusate il termine, dei disonesti coraggiosi che fingendo, vogliono passare per eroi della patria. E gli studenti in sciopero con la Cgil, forse hanno voluto ascoltare dai tetti il primo eloquio della Camusso, la nuova presidente del sindacato che è rimasta all’antica arringa di Berlinguer, mai modificata dai successori? Detti studenti si scatenano contro la Gelmini, perche vogliono restare con le vacche magre nelle speranza che ingrassino. Che peccato! l’Italia che si perde nei sogni di Casini e nelle fibrillazioni di Bersani, a cui si aggiungono i consigli di D’Alema che forse, si è fatto i conti, per un inglobamento di Idv, Udc e Api, per vincere col Pd. Quante eresie sgusciano dalle grettezze farraginose germogliate dal poltrire a Montecitorio. Non odio costoro e nemmeno li amo, ma sento nel loro verso una ripulsa rigurgitante per il loro lungo sostare in Parlamento, un luogo di cui si sono appropriati per essere vissuti e tuttora vivere da ignavi, “fottendo” soldi ingiustificati alla gente che lavora e soffre le loro inadempienze. Berlusconi è stato ed è un grande politico ed è considerato quello che non è. Magari riuscisse a realizzare i suoi sogni. Anche i contrari sarebbero contenti e l’Italia, cacciata la zavorra degli speculatori, rinascerebbe.

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