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Si è svoltanei giorni scorsi nella sala dell’Rsa, la cerimonia di intitolazione del centro alcologico all’ex consigliere provinciale ed ex sindaco di Chiaromonte Luigi Viola (nella foto), che si è spento il sei giugno scorso, a causa delle ferite riportate in un incidente automobilistico. Presenti alla cerimonia tutti gli amici di Luigi, tantissimo personale medico ed esponenti politici locali e regionali. In prima fila i suoi familiari, la moglie Maria, i figli Nicola e Valentina, la sorella, il cognato e tutti i parenti. Proprio la figlia Valentina, la primogenita di Luigi, ha scoperto la lapide che reca scolpite queste espressive parole: «A Luigi Viola, uomo buono, amministratore probo, interprete dei bisogni di crescita del nostro territorio». Ad ufficializzare la cerimonia inizia il dottor Mario Marra, che con voce commossa spiega questa «giornata un pò speciale» come la definisce lui, in memoria dell’amico Luigi. Tra i suoi ricordi, come sempre, spiega l’irriducibilità dell’amico scomparso nel cercare soluzioni alternative che mirassero esclusivamente alla salvezza del plesso ospedaliero presente nel suo territorio. «Ricordo che nessuno gli credeva quando lui diceva che questi centri avrebbero fatto della struttura di Chiaromonte dei centri di eccellenza famosi in tutta Italia. I fatti nel tempo gli hanno dato ragione. Questa lapide – conclude Marra – servirà a quelli che passeranno da qui per ricordare il nome di chi si è battuto per la realizzazione di questo centro. Subito dopo l’intervento del dottor Marra, non sono mancate le testimonianze di due ex alcolisti che hanno voluto raccontare le loro esperienze di vita. Parole di chi in quel tunnel c’è stato e che grazie al centro e alle persone dalle virtù umane oltre che mediche, sono riusciti a venirne fuori. Anche il presidente del consiglio provinciale Palmiro Sacco, nel suo breve intervento ha voluto ricordare la figura di Luigi: «Di lui – commenta Sacco – non potrò mai dimenticare l’attaccamento per la sua Chiaromonte e i valori che lo hanno sempre legato alla passione politica senza trascurare mai la sua famiglia». Anche il gruppo “Amici di Luigi”, tramite la loro portavoce la giornalista Mariapaola Vergallito, hanno voluto lasciare una bella testimonianza. Il gruppo è stato fortemente voluto dall’amico d’infanzia di Luigi, il collega giornalista Angelomauro Calza, che subito dopo la notizia della scomparsa, si è mobilitato sul social network facebook per una raccolta firme affinché gli venisse intitolata la Residenza Sanitaria Assistita. In pochi giorni quasi 800 amici hanno aderito all’iniziativa, permettendo così l’avvio delle procedure burocratiche che si sono concluse favorevolmente e in breve tempo. Ma lui, l’amico di sempre, non era presente alla cerimonia. Troppo presto ancora per scontrarsi con una realtà non facile da accettare, lui, che con Luigi ha condiviso gli anni più belli della sua giovinezza a Chiaromonte. Il messaggio, letto da Mariapaola a nome di tutto il gruppo, ha voluto lanciare un monito ai politici presenti, affinché dimostrino con i fatti il loro attaccamento a Luigi, portando a termine tutte quelle opere che con lui sono iniziate e che ad oggi risultano purtroppo sospese. Anche il vescovo Nolè, nel suo intervento in chiusura si è soffermato su questo importante particolare. In seguito sono intervenuti il vice-sindaco di Chiaromonte Prospero Cafaro, anche lui amico d’infanzia di Luigi, che ha salutato tutti i presenti alla cerimonia anche da parte del sindaco Antonio Vozzi che non ha partecipato alla cerimonia per motivi di salute, e il direttore generale dell’Asp, Pasquale Francesco Amendola, che ha portato i saluti del governatore Vito De Filippo e dell’assessore alla sanità Attilio Martorano. Il vice-sindaco Cafaro nel suo breve messaggio, ha ricordato Luigi con affetto, divisi in tante battaglie politiche che li hanno visti protagonisti in 2 contesti estremamente diversi, ma contraddistinti dal rispetto reciproco che si sono scambiati nel corso degli anni. Anche Amendola ha voluto ricordare Luigi, «come un uomo che verrà ricordato per gli obbiettivi che si prefiggeva per lo sviluppo del suo territorio». A concludere la cerimonia è stato il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro Francesco Nolè, che ha precisato che oltre a parlare da vescovo della diocesi, lo ha fatto anche da cittadino di Chiaromonte, cittadinanza conferitagli proprio da Luigi qualche anno fa quando era ancora sindaco. Nolè ha voluto marcare soprattutto le qualità di Luigi, tra cui quella delle bontà, caratteristica evidenziata proprio sulla lapide. Alla fine del discorso, sua eccellenza rivolgendosi alla famiglia di Luigi, in particolare ai figli, li ha rincuorati ricordandogli di essere orgogliosi di lui e di fare tesoro dei valori morali ereditati. Un consiglio valido anche a tutta la comunità chiaromontese, che ancora piange un grande uomo e un grande politico che ha saputo rappresentare per bene e con serietà la comunità chiaromontese non solo nel suolo lucano.
Lucio Vitale

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