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Una protesta unanime da parte dei sindaci del distretto sanitario di Castrovillari che hanno chiesto al commissario straordinario dell’Asp, Franco De Rose, di revocare il provvedimento adottato dal direttore del distretto sanitario di Castrovillari di chiudere i dieci centri prelievo del territorio. Il provvedimento, adottato il primo novembre scorso in applicazione di una legge datata 1998 e riguardante il solo comprensorio del Pollino, è stato sospeso per trenta giorni. La decisione è stata adottata in tarda mattinata.
I primi cittadini la cui mobilitazione è stata sostenuta dai consiglieri regionali Carlo Guccione, Ferdinando Aiello e Gianluca Gallo, avevano espresso l’intenzione di occupare al struttura sanitaria, determinazione che è stata superata dalla decisione del commissario di sospendere il provvedimento.
«È un primo risultato, ma il provvedimento è stato sospeso e non revocato – ha detto Giampietro Coppola, sindaco di Altomonte, a nome dei primi cittadini in protesta. e la norma è stata applicato un mese fa con notevoli disagi per i cittadini. Vigileremo affinchè possa essere cancellata».
Il 13 dicembre, secondo quanto si è appreso, il Consiglio regionale si occuperà del problema. I consiglieri regionali presenti hanno assunto di l’impegno di modificare e rivedere la normativa.
I Consiglieri regionali Carlo Guccione, Ferdinando Aiello e Gianluca Gallo affermano che «se tale decisione fosse stata mantenuta avrebbe comportato gravissimi disagi alle popolazioni interessate, soprattutto alle persone anziane, ai disabili e ai disagiati che trovavano in loco un sevizio puntuale e di qualità.Il Commissario De Rose, dopo ampia discussione, ha disposto la revoca immediata del provvedimento per un periodo di trenta giorni.I consiglieri regionali Guccione, Gallo e Aiello si sono impegnati, dal canto loro, a presentare nei prossimi giorni un emendamento che va nella direzione della modifica dell’art. 4 della Legge Regionale 24 del luglio 2008 relativamente al personale operante all’interno delle strutture accreditate».

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