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La Camera ha approvato il testo di riforma dell’università, che ora andrà in terza lettura al Senato. Un voto avvenuto in un clima pesante che ha visto il Governo battuto due volte sugli emendamenti, con il ruolo fondamentale di Fli, e un’Italia percorsa da Nord a Sud dalle proteste. La riforma dell’università firmata dal ministro Maria Stella Gelmini, contestata duramente in tutta Italia, passa con 307 sì e 252 no.
Proseguono invece in tutti gli atenei calabresi le iniziative di protesta contro il ddl Gelmini. All’Università della Calabria, al campus di Arcavacata, dopo la manifestazione di ieri che ha portato anche all’occupazione per qualche ora dello svincolo autostradale della A3 Salerno Reggio Calabria, prosegue l’occupazione del rettorato.
Nel pomeriggio, alle 15, è prevista una nuova assemblea d’ateneo “per definire – spiegano gli studenti – le azioni da portare avanti anche in coordinamento con gli altri atenei d’Italia».
Anche a Reggio Calabria gli studenti della «Mediterranea» stanno portando avanti l’occupazione dell’aula magna “Quistelli» all’interno della quale, in molti, hanno trascorso la notte. I manifestanti, fanno sapere, sono in contatto con i colleghi degli altri atenei per predisporre nuove iniziative di lotta contro il ddl del Governo. Stamattina intanto alle 9.30 è prevista l’attesissima seduta del Consiglio di facoltà che dovrà decidere l’applicazione del contributo fisso di facoltà. Una sorta di sovvrattassa che probabilmente sarà fissata intorno alle 135 euro (il tetto massimo è 150) e giustificata per incentivare i servizi per la didattica. Ma lo scetticismo tra gli studenti è forte.
Un gruppo di studenti infine, ha dato vita stamani ad una protesta davanti all’ateneo Magna Grecia di Catanzaro dove ieri si è svolta un’assemblea di tutte le facoltà alla presenza anche dei ricercatori.

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