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Nei confronti di dodici imputati nel processo abbreviato Why Not, su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici, la Procura generale di Catanzaro ha presentato ricorso in appello. Il ricorso riguarda i due ex presidenti della Regione Calabria, Agazio Loiero, e Giuseppe Chiaravalloti (in foto); per l’ex assessore regionale Gianfranco Luzzo; i funzionari regionali Tommaso Loiero, Nicola Durante, Giuseppe Fragomeni e Pasquale Anastasi, e gli imprenditori, Antonio Saladino, Giuseppe Antonio Lillo, Enza Bruno Bossio, Franco Nicola Cumino e Pietro Macrì.
In particolare nei confronti di Saladino, Lillo, Luzzo, Macrì e Bruno Bossio la procura generale si oppone all’assoluzione per il reato di associazione per delinquere mentre per tutti gli altri il ricorso riguarda il reato di abuso in atti d’ufficio. Nelle 124 pagine del ricorso i sostituti procuratori generali, Eugenio Facciolla e Massimo Lia, sostengono che la principale teste d’accusa, Caterina Merante, è credibile e, nella sentenza del Gup Abigail Mellace, è sata ingiustificatamente screditata. Alla base delle motivazioni di appello ci sono anche alcune fonti di prova ed alcuni riscontri che, secondo la Procura generale, non sono state prese in considerazione dal giudice.
La Procura generale sostiene, inoltre, che esisteva una stabile associazione per delinquere tra i pubblici ufficiali e gli imprenditori privati interessati ad aggiudicarsi i progetti regionali finanziati con i fondi pubblici. Il ricorso per l’assoluzione dal reato di abuso nei confronti di Agazio Loiero riguarda un solo capo d’imputazione relativo ad un progetto per il censimento del patrimonio immobiliare. Per Chiaravalloti, invece, la Procura generale si è opposta all’assoluzione per il capo d’imputazione relativamente ad un progetto regionale sull’informatizzazione chiamato ‘Ipnosì. Per quanto riguarda gli imprenditori ed i funzionari regionali il ricorso riguarda tutti i capi d’imputazione, sempre per il reato di abuso, relativamente a progetti regionali.
Il processo con rito abbreviato si è concluso nel marzo scorso con otto condanne e 34 assoluzioni. Nell’udienza preliminare sono state prosciolte 17 persone e rinviati a giudizio 27 indagati. Il processo per questi ultimi proseguirà a gennaio del 2011. Il due novembre scorso la Procura generale ha presentato il ricorso per i proscioglimenti decisi nell’udienza preliminare.

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