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di PARIDE LEPORACE
Ieri mattina i lucani attenti alle rassegne stampa nazionali hanno trovato una sorpresa di non poco conto. L’ammiraglia di casa Berlusconi, il Giornale diretto da Sallustri, ha deciso di aprire la sua testata con questi titoli: “I droga party democratici. Bufera sul Pd di Basilicata, Cocaina, appalti e ricatti, il vicepresidente e molti consiglieri regionali accusati di fare affari con i boss”. Lo sprovveduto lettore a cotanta titolazione potrebbe pensare di essersi imbattuto in uno scoop di propozioni enormi. Chi legge il nostro Quotidiano sa bene di cosa si tratta. Ne abbiamo riferito con ampio spazio e senza nascondere particolari, sottolineando incongruenze e confidenze de relato, adoperando molta prudenza e invitando alla cautela di specie senza venir meno al diritto di cronaca.
Il Giornale è l’omologo di Repubblica dall’opposto versante. E’ quotidiano di parte. Lo dirige nei fatti un esperto direttore come Vittorio Feltri che ha carta bianca nel demolire l’avversario. Si è notato in tempi recenti con il caso Boffo (destituito di ogni fondamento) e con la casa di Fini a Montecarlo (dove qualcosa di etico aleggiava ma nulla di giudiziario) che hanno monopolizzato l’agenda politica nazionale per mesi, Perché oggi è sui media che si combatte la lotta politica. E ogni mezzo diventa necessario allo scontro.
Si deve esser raschiato il fondo del barile se al Giornale di Berlusconi hanno bisogno delle dichiarazioni del pentito Cossidente da Potenza per contrastare gli oppositori. Non spreco molte parole per il garantismo biforcuto della destra che vale per Dell’Utri e non per gli avversari. Ricordo ai lettori che Paolo Berlusconi è indagato per la questione dell’intercettazioni di Fassino legata alla scalata Bnl. Insomma da quelle parti quando il gioco si fa duro i duri scendono in campo.
Nell’inchiesta Possidente-Postiglione non compare nessun esponente del Pd lucano. Il Partito-regione del Pd (che ha molte pecche ma non grandi peccati) non ha mai perso un’elezione e non ha nulla da spiegare. Né polvere bianca o rosa (come spiegava ieri con molto zelo il nostro cronista Leo Amato) da sollevare. Nella vicenda compaiono per dichiarazioni de relato il consigliere regionale dei Popolari uniti, Luigi Scaglione che ha commesso l’imprudenza di avere frequentazioni che poteva benissimo evitare. Cossidente inoltre nelle tristi e perigliose avventure sportive del Potenza riferisce di aver incontrato occasionalmente l’attuale vicepresidente della giunta, Agatino Mancusi. Quindi i droga party che turbano il Pd lucano? Nulla. Titoli drogati da cocaina con un effetto ben studiato. Mancano poche ore al voto del 14 dicembre. L’Udc va intimidito. E qualunque appiglio è buono per smontare gli scricchiolii che turbano il berlusconismo in crisi. Soprattutto nella regione dove gli uomini di Casini hanno scelto il centrosinistra. Bene ha fatto Speranza dopo essersi consultato con Bersani ad annunciare querela contro il Giornale. Un atto dovuto. Ma per le finanze del Cavaliere i duecento milioni di risarcimento chiesti non sono una spada di Damocle ma piuttosto un rischio calcolato. Nelle prossime ore capiremo se la Basilicata biancorossa è al centro di una campagna mirata che ha lo scopo di indebolire l’adunata di piazza indetta da Bersani per sabato prossimo. Il richiamo del Giornale ha subito allertato il Tg5 che notoriamente non si occupa della rara e scarna cronaca nera lucana. Fede, Belpietro e gli altri generali staranno fermi? Si vedrà nei prossimo giorni.
La partita è importante. Ognuno si assuma le sue responsabilità. Noi, come sempre, continueremo a dare le notizie. Ma difenderemo anche i nostri orientamenti e la classe dirigente eletta nella nostra regione da attacchi che al momento risultano preordinati e per nulla veritieri.

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