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LA crescita dell’1,6 per cento del prodotto lordo vendibile è «l’unico segno positivo» dell’annata agraria 2010 in Basilicata. Lo dice la Confederazione italiana agricoltori, che ha evidenziato anche «un incoraggiante segnale di incrementi in presenze e coperti nelle aziende agrituristiche, con più 2,2 per cento». Ma «i segni negativi invece – è scritto in una nota – abbondano: meno 80 mila giornate lavorative e meno 1.200 addetti; meno 25 mila ettari di terreno investiti a cereali; meno tre per cento del patrimonio bovino; meno 14 per cento degli allevamenti suini; meno quattro per cento della superficie agricola utile». Secondo il responsabile regionale dell’area economica della Cia, Paolo Carbone, «siamo di fronte ad una situazione di emergenza che segna un saldo tra mortalità e nuove iscrizioni di aziende agricole (in totale 20.214) di 146 unità, al terzo trimestre 2010, un calo dei redditi aziendali del 3,7 per cento in un anno mentre i costi di produzione aumentano del 5,7 per cento».

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