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di ANTONIO CORRADO
HA presenziato direttamente a tutte le operazioni di ricomposizione delle salme dopo l’autopsia del 27 gennaio del 1996, e conferma la completa chiusura senza lasciare nulla fuori, compreso l’osso ioide e gli organi interni analizzati per valutare l’eventuale impatto nocivo del monossido di carbonio.
Non ha dubbi, il professor Gianfranco Umani Ronchi, ordinario di Medicina legale a Roma, che coordinò tutte le operazioni di stumulazione e perizia autoptica sulle salme dei fidanzati di Policoro. Lo ha confermato ieri alla criminologa Roberta Bruzzone (nella foto), che lavora al caso per conto della famiglia Orioli ed ha sentito il professore sulla misteriosa scomparsa dell’osso ioide con gli organi interni dalla salma di Luca.
«Umani Ronchi è un professionista serio -ha dichiarato la Bruzzone al Quotidiano- ha seguito pratiche di obitorio per oltre trent’anni e non avrebbe mai potuto commettere una leggerezza del genere, tanto più perchè aveva già relazionato e confermato la frattura dello ioide e l’assenza di monossido di carbonio dagli organi impattabili». Quindi, chiediemo all’esperta che idea si è fatta di questa misteriosa scomparsa. «Al momento non mi sento di fare alcuna ipotesi, è certo che nel 1996 tutto era stato sistemato con scrupolo, oggi non c’è più nulla».
Allora, chi si è preso la briga di far sparire prove così cruciali per le indagini?

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