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«Caro Presidente, quando abbiamo accettato la sua sfida, lo abbiamo fatto nella consapevolezza che nessuno ci stava offrendo un posto di lavoro nell’immediato. Tuttavia, nel “Patto con i Giovani” si faceva esplicito riferimento ad un programma più ampio di inserimento lavorativo, con l’implementazione di più fasi, di cui la formazione, sebbene alta, ne rappresentava solo la prima.
Nell’ambito delle attività previste dai Voucher di cui siamo destinatari, oggi continuiamo ad affiancare ricercatori esperti presso i Centri di cui siamo ospiti. Continuiamo ad imparare. Continuiamo a lavorare. Continuiamo a contribuire. Continuiamo a crescere professionalmente. Continuiamo a specializzarci».
Il coordinamento GEL (Giovani Eccellenze Lucane), 76 giovani laureati lucani che a febbraio 2007 si sono affacciati al mondo del lavoro mediante il conferimento di Assegni di Ricerca della durata complessiva di 21 mesi, ha scritto al presidente della Regione Vito De Filippo.
«A pochi mesi dalla scadenza di questa seconda fase del programma GEL, – si legge – ci scopriamo ancora formandi, iper-specializzati, professionalmente maturi ma con grosse difficoltà ad inserirci, con le professionalità acquisite, nel mondo del lavoro, privato e pubblico. Per il privato risultiamo vecchi, troppo specializzati, tra l’altro in settori di nicchia e, pertanto, poco flessibili. Per l’autoimprenditoria, lo strumento dello spin-off non risulta praticabile, anche per la crisi congiunturale che ha colpito il territorio lucano. Per il pubblico, infine, il voucher equivale ad attività di formazione e, in quanto tale, preclude l’accesso dei GEL ai concorsi pubblici in cui l’esperienza lavorativa costituisce requisito essenziale di partecipazione, come dimostra quanto accaduto nel recente concorso pubblico bandito da ENEA.
È tempo di porsi delle domande: quali obiettivi, all’interno del programma GEL, sono stati raggiunti? Quali, invece, sono stati mancati? Cosa non ha funzionato? Quali prospettive lavorative attendono i GEL? Quale futuro essi meritano?
La Regione ha investito su di noi e noi abbiamo investito le nostre professionalità, ma anche le nostre speranze nel progetto della Regione!
Ci abbiamo creduto davvero e vogliamo crederci ancora. Siamo fermamente convinti della validità del programma GEL, pur riconoscendo un errore programmatico a livello della seconda fase. L’Alta Formazione fatta seguire agli Assegni di Ricerca ha pregiudicato la riuscita del programma, segnando una battuta d’arresto nella nostra crescita professionale.
Oggi siamo noi a rilanciarle la sfida, certi di poter contare sul Suo appoggio per definire insieme misure concrete di inserimento lavorativo, predisposte su una strategia di lungo periodo, basata sulla consapevolezza che la formazione di capitale umano altamente qualificato rappresenta il motore principale della competitività e dello sviluppo di un territorio».

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