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DI SALVATORE SANTORO Più soldi per i territori e meno per il San Carlo. E’ questo quanto emerge dall’approvazione del riparto del Fondo sanitario regionale 2011 approvato ieri dalla giunta guidata da Vito De Filippo. Secondo l’esecutivo la nuova divisione dei fondi «prevede un riequilibrio delle risorse in favore delle due Aziende sanitarie provinciali». In pratica sempre secondo le indicazioni ufficiali della Regione «il riparto provvisorio del fondo ha introdotto alcuni elementi correttivi che puntano dichiaratamente a una più equa ripartizione delle risorse tra le aziende sanitarie locali, San Carlo e Crob di Rionero». Del totale di poco più di un miliardo e 6 milioni di euro del fondo, circa 612 milioni sono andati alla Asp, 339 alla Asm, poco più di 48 milioni per il San Carlo e 6,5 milioni per il Crob. Il San Carlo quindi rispetto al 2010 riceverà meno fondi per una quota che si aggira intorno ai 13 milioni di euro.
Ma non solo riparto dei soldi; nella seduta di giunta è stato approvato anche il “Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2011 – 2014” che per De Filippo serve «per realizzare un sistema sanitario che sia ancora più efficiente e capace di offrire ai cittadini le risposte più adeguate al loro bisogno di salute».
«Un piano sanitario – ha aggiunto il governatore – rivolto, da una parte, a rafforzare la sostenibilità del nostro sistema e, dall’altra, a migliorare l’offerta dei servizi. In questo percorso nessun ospedale verrà chiuso, ma, al contrario, si procederà a una precisa valorizzazione delle loro funzioni assegnando, alle singole infrastrutture, specifici compiti e obiettivi».
Ma quello che ha creato maggiori reazioni sono i tagli al San Carlo. E’ partito il capogruppo dell’Idv in consiglio regionale, Enrico Mazzeo Cicchetti che ha espresso «preoccupazione per le modalità scelte nel riparto della quota ospedaliera del Fondo sanitario regionale». Per Cicchetti «paradossalmente proprio quelle Aziende che hanno presentato conti in equilibrio verranno penalizzate dal nuovo riparto» e quindi il consigliere dell’Idv avverte: «La riduzione, di circa 13 milioni di euro per il San Carlo e di circa 6 milioni per l’Irccs di Rionero, avrà inevitabili ricadute sulla tenuta complessiva delle due strutture, in termini di prestazioni e frenerà le possibilità di investimenti e di innovazioni». Non è il solo a esprimere preoccupazione. Gli fa eco infatti, il consigliere regionale dell’Mpa, Franco Mollica: «Non sempre comportarsi bene significa ricevere un premio, anzi, in regione Basilicata vige la regola esattamente contraria. Le due strutture (San Carlo e Croob) erano le uniche che avevano raggiunto il pareggio di bilancio e, con atti di due o tre mesi fa venivano liberate dai vincoli previsti per le aziende che al contrario non avevano i conti in ordine. La legge finanziaria appena approvata in consiglio regionale, invece, ripristina in un articolo la parità di trattamento di questi due enti all’Asp e all’Asm che non avevano raggiunto il pareggio di bilancio». Annunciata da Mollica quindi, un’interrogazione urgente sull’argomento per conoscere i criteri che la regione ha adottato per ripartire i fondi della Sanità.
C’è poi anche l’allarme lanciato dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero: «Esprimo una fortissima preoccupazione rispetto al taglio di 13 milioni al San carlo. Un taglio che inevitabilmente determinerà effetti negativi in fatto di investimenti e prestazioni della principale azienda ospedaliera regionale. Questo proprio mentre ci aspettavamo maggiore attenzione e investimenti, ecco perchè questo taglio ci lascia perplessi. E’ evidente che bisogna rivedere la strategia in cui appare una distonia sugli atti di politica sanitaria dichiarati e messi in campo da Regione. Se da un lato comprendiamo i tagli e le ristrettezze a cui tutti gli enti vanno incontro, ma questo taglio non è in linea con la pianificazione e, soprattutto, il ruolo che quella struttura sanitaria deve avere».
Ovviamente di tutt’altro parere è l’assessore alla Sanità lucana, Attilio Martorano che il riparto lo immaginato. Per Martorano infatti, il «riequilibrio favorisce la tenuta complessiva del sistema». E quindi nel merito l’assessore spiega: «Il riparto del 2011, nel riconoscere al San Carlo oltre 48 milioni di euro, non fa altro che riportare la quota di finanziamento al livello del 2008, anno in cui l’Azienda chiudeva il suo esercizio con una perdita di circa 3 milioni di euro, mentre nel 2009, a fronte di un incremento di circa 13 milioni chiudeva il suo esercizio con un avanzo di circa 1 milione di euro. In un clima di ristrettezze, con il fondo regionale che era e resta sottodimensionato nel suo complesso rispetto ai reali fabbisogni, tutti sono chiamati a esercitare le virtù di razionalizzazione di cui hanno dimostrato di essere capaci». In buona sostanza l’assessore pur assicurando che «non sfugge a nessuno che il San Carlo è e resta l’unica struttura regionale di riferimento che vogliamo sostenere e portare avanti con determinazione» spiega che i soldi aggiuntivi (dalle royalties) che l’anno scorso sono stati attribuiti per far fronte al disavanzo del 2009 non sono stati riconfermati.

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