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«La presenza di 1446 detenuti in più rispetto alla capacità ricettiva massima degli istituti di pena calabresi, rilevata al 31 dicembre, è la fotografia più nitida dell’universo carcere e dell’anno che si è lasciato alle spalle». Lo dichiara Eugenio Sarno, segretario generale della Uil PA Penitenziari: «Oggi – aggiunge – il nostro intento è solo quello di dare i numeri, che nella loro spietata freddezza possono valere più di qualsiasi commento. Il nostro auspicio è che questi numeri possano trovare giusta attenzione ed analisi nelle redazioni dei mass-media perchè si contribuisca ad affermare una coscienza sociale rispetto al dramma penitenziario che, in tutta evidenza, non trova sufficiente attenzione da parte della quasi totalità del ceto politico, sempre più insensibile e distante verso una delle più drammatiche questioni sociali del Paese. Al 31 dicembre – continua – nella regione erano presenti 3316 detenuti (3253 uomini, 63 donne). La media dell’indice di sovraffollamento regionale si è attestata al 77,3% che pone la Calabria al terzo posto delle regioni con il più alto tasso di sovraffollamento penitenziario.
Lamezia Terme – fa sapere – (176,7%) è l’istituto penitenziario con il più alto indice di affollamento e risulta essere anche al primo posto nazionale in questa speciale classifica.
Non di meno preoccupanti i livelli di affollamento a Locri (124%) 10* nazionale, Reggio Calabria (119,5%) 14* nazionale e Castrovillari (116,8%) 15* nazionale».
Sarno rende noti anche i dati relativi ai tentati suicidi ed altri eventi critici verificatisi nelle strutture di pena regionali in tutto il 2010: «Nel 2010 – dichiara – si sono verificati tre suicidi (Palmi, Reggio Calabria e Vibo Valentia). In tutti gli istituti (ad esclusione di Laureana di Borrello) sono stati posti in essere tentati suicidi, per un totale di 48 ( 14 a Reggio Calabria; 9 a Catanzaro; 8 a Cosenza; 4 a Locri e Castrovillari ; 2 a Lamezia Terme, Paola e Vibo Valentia; uno a Crotone, Palmi e Rossano ).
Gli atti di autolesionismo – segnala – ammontano a 160. I detenuti che hanno fatto ricorso a scioperi della fame sono risultati essere 340. Gli atti di aggressione perpetrarti in danno di poliziotti penitenziari assommano a 9 (2 a Castrovillari, Catanzaro e Reggio Calabria; 1 a Cosenza, Palmi e Rossano)».

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