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E’ stato ucciso davanti al figlioletto di due anni, fortunatamente rimasto illeso, Giuseppe Sorgonà, di 24 anni, la vittima di un agguato compiuto ieri sera a Reggio Calabria. Il giovane, che era incensurato e faceva il parrucchiere, aveva finito di lavorare e si trovava alla guida della sua Fiat 500 mentre stava rientrando a casa, percorrendo Via De Nava.
Improvvisamente l’automobile della vittima è stata affiancata da uno scooter, dal quale sono stati sparati alcuni colpi di pistola che hanno raggiunto Sorgonà in diverse parti del corpo. Il venticinquenne è morto all’istante e l’automobile si è fermata urtando il marciapiede. Il bambino, figlio della vittima, è stato soccorso da un’ambulanza che lo ha portato in ospedale per accertamenti; sta bene, non ha riportato alcuna ferita, ma è in stato di choc.
L’agguato è avvenuto in una delle ore di punta del traffico cittadino ed oltre alla Fiat 500 del giovane, c’erano altre automobili in transito e probabilmente proprio per questo motivo nessuno si è accorto in modo tempestivo di quanto stava accadendo. Sorgonà era proprietario di un istituto di bellezza situato in una via non molto distante dal luogo dove è stato freddato.
Sul posto dove è stato ucciso sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, allertati da una segnalazione anonima alla centrale operativa della Questura. Gli investigatori stanno cercando di individuare eventuali persone che hanno assistito all’accaduto per ricostruire con esattezza la dinamica dell’omicidio. Il medico legale ha effettuato i primi accertamenti sul cadavere per stabilire il numero dei colpi che hanno raggiunto la vittima. Gli agenti stanno sentendo gli amici ed i familiari della vittima per ricostruire i suoi ultimi spostamenti e per accertare se recentemente aveva avuto contrasti con altre persone.
Sul movente del delitto gli investigatori non escludono nessuna ipotesi e l’attenzione degli agenti si sta concentrando sulla vita privata di Sorgonà e sulle sue conoscenze. L’omicidio del giovane è il primo del 2011 compiuto a Reggio Calabria.

OGGI L’AUTOPSIA
Sarà eseguita oggi dal medico legale Mario Matarazzo l’autopsia sul corpo di Giuseppe Sorgonà, il parrucchiere ucciso ieri sera a Reggio Calabria, che secondo i primi accertamenti del medico legale, è stato colpito da due proiettili calibro 9 e quello mortale lo ha raggiunto alla testa.
Gli agenti della squadra mobile stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona del delitto per cercare di trovare elementi utili per identificare gli autori dell’omicidio. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore della repubblica Annalisa Arena.

LA PREOCCUPAZIONE
«Un bimbo di appena due anni, che assiste alla morte violenta del padre, ha davanti a se una vita segnata». Lo afferma, in una nota, il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, facendo riferimento all’omicidio a Reggio Calabria di Giuseppe Sorgonà avvenuto davanti al figlio di due anni delle vittima. «La freddezza dei killer – aggiunge – conferma come e quanto la criminalità in Calabria abbia alzato il tiro, incapace di fermarsi anche davanti alla presenza di una piccola e indifesa creatura, rimasta per fortuna incolume fisicamente, ma destinata ad un percorso di costruzione identitaria molto difficile. La memoria di riconoscimento è molto precoce ed è connessa a schemi di azione sebbene a due anni di età i ricordi si ammucchiano nell’inconscio dove vengono dimenticati o dove son pronti all’evocazione». «Alcuni aspetti di conservazione del passato non sempre costituiscono memoria – dice ancora Marziale – ma ricordo-immagine e non c’è dubbio che questo aspetto, nel caso in questione, è destinato a prevalere. Per cui è fondamentale, nel tempo, garantire al bambino assistenza specialistica e soprattutto tenerezza da parte degli agenti sociali a lui più prossimi. Si tratta di un’operazione difficile e delicata, ma indispensabile per evitare al piccolo un’esistenza all’insegna della sfiducia e del disadattamento. Spero che nel cuore di quanti compiono gesti crudeli davanti ai bambini sia rimasto un pò di spazio per il sentimento della vergogna più eccelsa».

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