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Nessuna trattativa sulle nuove norme relative all’esenzione del ticket sanitario nonostante le numerose denunce di ingiustizia dei sindacati e di esponenti politici i quali non possono, a detta della Regione, sortire alcun effetto, dal momento che nella vicenda dei ticket sarebbero state applicate alla lettera le disposizioni nazionali, imposte dal tavolo Massicci. Il chiarimento arriva direttamente dal dipartimento regionale alla Salute, i cui vertici ricordano l’evolversi della situazione, spiegando che «la normativa adottata, nel 2009, nella nostra regione prevedeva un sistema di esenzione basato sull’Isee che non consentiva l’effettuazione dei controlli previsti dalla normativa nazionale ed era causa dei rilievi di inadempienza addebitati alla Regione ai tavoli di verifica ministeriali, dove si rilevava una percentuale di esenzione per reddito elevata rispetto alla media nazionale».
La Regione chiarisce anche che non è allo stato ipotizzabile l’abolizione del ticket. Su tutto un chiarimento del come funzionano le esenzioni alla luce della nuova normativa: «Il decreto n.19 del 25 ottobre scorso del commissario Scopelliti ha, pertanto, modificato il regolamento nel senso richiesto dal Ministero dell’Economia dando comunicazione dell’entrata in vigore del nuovo sistema in tempi utili ed attivando, attraverso Sogei, la canalizzazione informatica del dato riguardante il reddito dichiarato dai singoli cittadini direttamente ai propri medici di famiglia e alle Aziende sanitarie di appartenenza. Da tale canalizzazione sono stati esclusi, ovviamente, i disoccupati ed alcuni casi particolari non presenti nell’Anagrafe tributaria in quanto non presentanti denuncia dei redditi o i casi in cui il sistema non è in grado di ricostruire il nucleo familiare. Per queste situazioni è necessaria la presentazione, da parte degli assistiti, di un’autocertificazione presso i competenti uffici delle Asp di appartenenza che registreranno, nel sistema, le dichiarazioni per i successivi controlli da parte delle Istituzioni competenti».
Sul caos e le estenuanti file agli uffici delle Asp il Dipartimento sottolinea: «Appare quasi naturale che nei primi giorni di attuazione di quanto sopra esposto si siano creati problemi di sovraffollamento agli sportelli degli uffici amministrativi delle Aziende che non hanno consentito un celere disbrigo dell’iter amministrativo del rilascio dell’autocertificazione, per cui oltre a rafforzare tali postazioni si è provveduto, ad esempio nell’Asp di Reggio Calabria, a rilasciare, nell’immediatezza un’autorizzazione provvisoria».
Per la Regione, infine: «La scelta di adottare questa metodologia da gennaio è stata ben ponderata perchè le autocertificazioni rese, da ora in poi, avranno validità fino al 31 marzo 2012 (quindici mesi), evitando ulteriori disagi ai cittadini che sono tenuti a presentarla. L’obiettivo della Regione è quello di rispettare quanto disposto dalla normativa nazionale, ristabilendo regole certe ed evitando sprechi e truffe».

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