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di MARIATERESA LABANCA
POTENZA – All’occhio dei più maliziosi quel concorso, in corso di svolgimento all’Arpab (Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente), per due posti da collaboratore da destinare all’ufficio informazione, comunicazione ed educazione ambientale potrebbe apparire come l’ennesimo caso di parentopoli alla lucana. Ma quasi certamente questo è solo il giudizio di qualche malpensante. Si devono essere sicuramente contraddistinte per professionalità e competenze specifiche le uniche due candidate che hanno a dir poco sbaragliato una concorrenza di ben 106 concorrenti nella selezione pubblica per titoli ed esami indetta dall’ente subregionale tanto chiacchierato in fatto di gestione del personale. Anche se entrambe risultano “legate”, evidentemente solo per coincidenza, a due importanti politici lucani. Una è Mariangela De Fino, dottoressa, originaria di Sant’Arcangelo, il paese del presidente De Filippo, che presso l’Arpab aveva già lavorato nell’ufficio Informazione, comunicazione ed educazione ambientale, finendo nella lista di quegli interinali prorogati dall’ex dirigente Sigillito per oltre tre anni, e accusati dai dipendenti di essere stati in qualche modo “privilegiati”. L’altra è Mary Fasano, giornalista pubblicista e cognata del deputato lucano del Pd, Salvatore Margiotta. Insieme agli altri 104 candidati hanno sostenuto una preselezione effettuata da una società esterna, che ha dato accesso alla prova scritta. Nella quale le due concorrenti insieme a una terza candidadata, Carmelisa Cilibrizzi, devono aver dato il meglio di se stesse: sono state, infatti, le uniche tre a superare questo primo step con i seguenti punteggi: 29/30 per De Fino, 27/30 per Cilibrizzi e 21/30 per Fasano. Avendo così accesso alla prova pratica, ancora ora in via di valutazione, alla quale però non si è presentata proprio la terza concorrente. Evidentemente molto preparate, e con lo zampino della buona sorte, le due si ritrovano ora a dover sostenere, in caso la prova pratica venga superata, ad accedere all’esame orale che darà loro accesso alle due posizioni. Insomma, due candidate per due posti. Il risultato, fatti salvi colpi di scena inaspettati, dovrebbe essere alquanto scontato.
A garanzia di un corretto svolgimento delle prove c’è una commissione composta da professionisti del settore: presidente è Giovanni Rivelli, capoufficio stampa della giunta regionale.
Componenti: Serafino Paternoster, presidente dell’Assostampa lucana e Claudio Dresda, collaboratore amministrativo della direzione dell’ente.
E se agli occhi di chi rimane a casa in preda al senso di frustrazione per l’impossibilità di trovare un lavoro, quelle numerose coincidenze finiscono quasi per essere indizi di colpevolezza, va detto che un cognome e un particolare legame non possono certo costituire fattore di esclusione. Anche l’amico e il familiare del politico di turno hanno diritto a trovare un lavoro.
In una regione con i numeri della Basilicata, poi, difficile trovare quello che non può vantare questa o quell’altra “amicizia”. Deve essere per questo che nella lunga lista dei 106 candidati di cognomi famosi ce ne sono diversi.
C’è ad esempio Sonia Salicone, figlia dell’ex presidente del consiglio provinciale di Potenza (anche lei facente parte della schiera di precari rinnovati per tre anni) che non ce l’ha fatta. Come lei anche Gianni Lacorazza, fratello del presidente della Provincia di Potenza. Lui non ce l’ha fatta a superare le prove scritte all’Arpab ma è andata meglio, invece, all’Apt (Agenzia regionale di promozione del territorio) dove Lacorazza si è guadagnato il posto da addetto stampa solo qualche giorno fa. Circostanza che non ha certo lasciato indifferente buona parte dell’opinione pubblica che si chiede come mai ogni qual volta c’è un concorso pubblico spuntano fuori nomi noti, o facilmente riconducibili a personaggi influenti della regione. Sicuramente le candidate in questione ammesse alle prime prove del concorso all’Arpab che, nelle prossime settimane porterà alla selezione di due addetti alla comunicazione per l’ente subregionale, non hanno nulla a che fare con la logica della raccomandazione. Sicuramente solo una coincidenza, accompagnata dalle solite polemiche in un ente alle prese con le solite storie.

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