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Con delibera consiliare del 11 gennaio 2010 il Comune di Policoro, facendo propria la protesta della cittadinanza avverso le trivellazioni di gas a Bosco Soprano, assumeva precisi impegni contro le trivellazioni nel territorio del Comune medesimo e nel Mar Jonio.
In particolare il Consiglio Comunale dichiarava ferma contrarietà a qualsiasi futura attività di ricerca petrolifera nel proprio territorio e volontà di tutelare la salute dei cittadini di Bosco Soprano e l’ambiente.
Nel settembre 2010 il comitato Bosco Soprano si rivolgeva al sindaco Lopatriello, quale responsabile della salute pubblica, e al neo eletto assessore all’ambiente della Regione, Agatino Mancusi, per sollecitare l’effettuazione di analisi dell’acqua dei pozzi utilizzati dagli abitanti e dagli agricoltori della omonima Contrada.
Un monitoraggio necessario, stante l’impiego di prodotti chimici durante le trivellazioni.
L’utilizzo di tali pericolose sostanze risulta acclarato già dalla fine di Dicembre del 2009, allorché con ordinanza sindacale n. 3671 si proibì alla società Gas Plus di valersi dei fusti di sostanze chimiche presenti nel cantiere escavativo.
Detto utilizzo risulta, peraltro, provato da esauriente dossier fotografico, trasmesso alle predette istituzioni, in cui risulta documentato anche l’intervento di tir-cisterna adibiti al trasporto di rifiuti e scarti tossici conseguenti alla trivellazione.
All’assessore Mancusi veniva, in particolare, avanzata richiesta di verifica dell’operato svolto dal Dipartimento Ambiente, secondo cui “non sarebbero stati utilizzati prodotti chimici per perforare la crosta terrestre”, valutando l’eventualità di errori nell’assolvimento della pratica.
Trascorsi oramai tre mesi, né il Comune di Policoro né l’assessore Mancusi, hanno dato corso alle giuste e preoccupate istanze della popolazione.
Ancora una volta si assiste allo scoraggiante spettacolo dei cittadini chiamati a difendere da soli diritti costituzionalmente garantiti, nella assordante assenza delle istituzioni.

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