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Un tavolo di confronto tra le parti, per affrontare le questioni urgenti che riguardano il porto di Gioia Tauro. A comunicare la decisione è stata la Vice Presidente della Regione, Antonella Stasi (in foto) da tempo impegnata nel seguire la vicenda e nel tentativo di risolvere il problema della strategica infrastruttura portuale, anche con il supporto Governo Nazionale.
L’approccio verterà su tre questioni fondamentali: il rapporto con le società clienti del Porto, la possibilità di ritornare ad ottenere un abbattimento delle tasse di ancoraggio, nonchè la possibilità di proporre al governo nazionale l’accesso ad agevolazioni fiscali.
Quello che succede a Gioia Tauro è anche un segnale negativo, che conferma la tendenza e la crisi che non colpisce solamente il porto calabrese, ma anche gli altri scali di transhipment italiani (Taranto e Cagliari) e spagnoli, Algeciras in testa. “Questo – si fa rilevare in una nota – rappresenta per il Governatore Scopelliti non una rassegnazione, bensì una sfida da affrontare per rilanciare l’area con le dovute iniziative, e gli ultimi provvedimenti della Giunta regionale, con la firma di un APQ importante, confermano il lavoro messo in campo che non può essere vanificato proprio ora. Occorre accelerare – è scritto – e la Regione si farà subito carico di portare la problematica ad un tavolo nazionale perchè oggi è ancora più urgente creare elementi di competitività che garantiscano la tenuta dello scalo e portarlo a competere nei confronti degli altri porti del Mediterraneo, convinti sin d’ora, di avere la collaborazione di tutte le parti coinvolte che hanno un obiettivo univoco: mantenere intatta la produttività e salvare il Porto dal tracollo”.
Anche il capogruppo regionale del Partito democratico, Sandro Principe è intervenuto in merito alla questione legata al porto di Gioia Tauro e ha chiesto al presidente della Regione, Scopelliti, di attivarsi con il Governo Nazionale: «La questione Gioia Tauro è importante e delicatissima per la Calabria e per l’Italia e merita, pertanto, di vedere intraprese iniziative serie nelle sedi istituzionali».
«Gioia Tauro – aggiunge Principe – rappresenta, infatti, un’eccellenza per la nostra regione ed è necessario che il Governo centrale assuma posizioni chiare, nette ed impegnative al riguardo. In primo luogo, il Governo Berlusconi dovrà dirci qual è il ruolo di Gioia Tauro nel sistema portuale italiano. Se, come noi pretendiamo, questo ruolo deve essere di punto di riferimento per l’Italia e per l’Europa continentale del traffico merci che attraversa il Mediterraneo, in modo particolare di quello proveniente dall’estremo oriente, è evidente che si pone con urgenza l’adeguamento delle reti infrastrutturali a servizio del porto. Ciò significa un’autostrada, la Salerno-Reggio Calabria, di tipo europeo; una velocizzazione della linea ferroviaria tirrenica, ed il collegamento ferroviario di Gioia Tauro con il porto di Schiavonea attraverso la ristrutturazione della tratta Paola-Sibari, unitamente al raddoppio ed alla elettrificazione della linea ferroviaria ionica ed alla ristrutturazione della SS106 ionica, almeno da Taranto a Sibari».

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