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Sono stati ascoltati questa mattina i primi sei testimoni chiamati a deporre dai sostituti procuratori generali Massimo Lia ed Eugenio Facciolla. Nel corso dell’udienza è stato sentito un sottufficiale dell’arma dei carabinieri che indagò sulle minacce telefoniche ricevute nel 2005 dall’imprenditore ed ex leader della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino (in foto).
Il sottufficiale ha riferito che dopo le minacce furono fatte una serie di intercettazioni telefoniche dalle quali erano emersi i numerosi rapporti che Saladino aveva con esponenti politici regionali e nazionali. L’investigatore non ha potuto fornire particolari sul contenuto dei colloqui perchè le intercettazioni sono state giudicati inutilizzabili.
I giudici del tribunale di Catanzaro hanno poi sentito alcuni dipendenti della società Why Not. Alcuni dei testi hanno riferito di come avvenivano realizzati i progetti che furono finanziati dalla Regione Calabria. Durante le deposizioni è emerso anche che alcuni esponenti politici segnalavano ai responsabili della società Why Not alcune delle persone che dovevano essere assunte per lo svolgimento dei progetti. Al termine dell’udienza il processo è stato aggiornato al 27 gennaio.

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