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Altro che sport e civiltà; l’ultima domenica calcistica ha regalato un altro pezzo di vergogna e questa volta protagonista è il mondo del calcio dilettantistico dove c’è chi si arroga il diritto di alzare le mani, di sputare, di minacciare, di attuare violenza nei confronti di avversari, arbitri, assistenti.

AD ACRI
Domenica scorsa a fine gara, si legge nel comunicato ufficiale, la terna arbitrale è stata insultata, minacciata e fatta oggetto di un lancio di pietre. Nello spogliatoio “il dirigente dell’Acri, Angelo Siciliano, insultava un assistente arbitrale (augurandogli la morte), lo accusava di corruzione e malafede, lo strattonava, lo colpiva più volte con calci alle gambe e due schiaffi al viso”. Ed ancora: “il signor Siciliano Angelo, accortosi che l’altro assistente arbitrale tentava di richiamare l’attenzione delle Forze dell’Ordine, dopo aver sferrato un calcio ad un borsone, gli rivolgeva parole offensive e minacciose, inoltre si “aggrappava” ad un braccio e lo faceva cadere per le scale provocandogli forte dolore ed un ematoma al braccio”. Ed infine, si legge ancora nel comunicato “il signor Siciliano Angelo tirava un pugno, senza colpirlo, e un calcio, colpendolo al polpaccio destro e provocandogli forte dolore, all’assistente arbitrale che precedentemente aveva colpito con calci alle gambe e schiaffi al viso e, inoltre, rivolgeva parole offensive verso il Commissario di Campo e nei confronti di Organi Federali”.
Per tutti questi motivi il Giudice sportivo ha inflitto all’Acri una giornata di squalifica del campo, 800 euro di multa e, per ciò che riguarda il dirigente Siciliano “la squalifica fino al 12/01/2016, dichiarando nei confronti dello stesso la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc”.

A CORIGLIANO VOLA UNO SCHIAFFO
Il dirigente Maurizio Sposato (Corigliano) è stato squalificato fino al 12 gennaio del 2016 “per avere, a fine gara, colpito con uno schiaffo ad un occhio uno degli assistenti arbitrali (gli causava lieve dolore e momentaneo appannamento della vista), nonché per aver tentato di aggredirlo ulteriormente (non vi riusciva perché trattenuto)”.

A POLISTENA VOLANO GLI SCHIAFFI
Il Polistena è stato sanzionato con una multa di 500 euro e la squalifica del proprio campo di gioco per una giornata (a porte chiuse) “perchè alcuni sostenitori a fine gara e grazie all’apertura dei cancelli, hanno avvicinato l’arbitro rivolgendogli parole offensive e minacciose; per avere un dirigente non identificato, a fine primo tempo, rivolto parole offensive e minacciose all’indirizzo dell’arbitro ed a fine gara per averlo colpito con uno schiaffo alla nuca senza ulteriori conseguenze grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine”.

SINGOLARE RICHIESTA A MONASTERACE
A Monasterace il motivo per cui è stato squalificato il dirigente Nicola Zannino fino al 22/05 è “per essere entrato, a fine gara, nello spogliatoio dell’arbitro chiedendogli di sostituire il nominativo del giocatore espulso con altro nome nonché, visto il rifiuto dell’arbitro, avere rivolto frasi minacciose verso la categoria arbitrale”.

MARAFIOTI, LA BANDIERINA E LA CHIAVE
Squalificati fino al 15 maggio i dirigenti Marafioti (Polistena) “perché a fine primo tempo lanciava addosso all’arbitro la chiave dello spogliatoio rivolgendogli, inoltre, frasi offensive e minacciose” e Carrivolo (Spezzano Albanese) “per avere rivolto frasi offensive nei confronti dell’arbitro nonché per avere cercato di colpirlo con la bandierina senza riuscirvi grazie all’intervento dei giocatori avversari; per avere inoltre lanciato la bandierina verso l’arbitro senza colpirlo e per avere reiterato il comportamento offensivo allontanandosi dal terreno di gioco”.

A BOVALINO INGIURIE, MINACCE E SPUTI
A Bovalino entrata abusiva in campo, a fine primo tempo ed al termine della gara, di un sostenitore che ha insultato e minacciato la terna. Marina Gioiosa e Cetraro multate per lancio di sputi verso assistenti arbitrali da parte di propri sostenitori. E lunga è la lista di dirigenti, massaggiatori e tesserati squalificati per ingiurie e minacce o per comportamento irriguardoso verso gli ufficiali di gara.

A SAN LUCA, LA STRETTA AL COLLO
Fino al 30 giugno di quest’anno è stato squalificato il giocatore Domenico Pizzata (San Luca) “per avere alla notifica del provvedimento di espulsione stretto con entrambi le mani il viso dell’arbitro provocandogli dolore ed alcuni graffi (sul collo)”.

A LOCRI GIOCATORI AGGREDITI
Non è accaduto domenica scorsa, ma ieri il Giudice sportivo ha preso provvedimenti in relazione alla gara Locri-Gallicese dello scorso 18 dicembre. In quella circostanza, a fine primo tempo “persone non identificate, mentre la terna arbitrale e i giocatori si trovavano nel sottopasso che porta agli spogliatoi, rivolgevano insulti alla terna arbitrale, ad Organi Federali ed a giocatori e dirigenti della squadra avversaria”. Ed ancora: “una di dette persone colpiva con uno schiaffo al capo il giocatore Scappatura della Gallicese”. E non finisce qua, perché “il secondo tempo prendeva inizio dopo 17 minuti di intervallo poiché la società Gallicese richiedeva l’intervento della polizia e dell’autoambulanza asserendo che un proprio calciatore, Marra Francesco sarebbe stato vittima di una aggressione e non prendeva parte al secondo tempo di gioco e tale circostanza appare provata dalla relazione del Commissariato di P.S. di Siderno e dal referto medico rilasciato dal Pronto Soccorso dell’Azienda sanitaria n. 9 di Locri”. Morale della favola: Locri penalizzato di un punto e multato di 1000 euro.

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