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Adiconsum Cisl e Lega consumatori Calabria hanno promosso un’iniziativa che ha come obiettivo quello di «remunerare meglio le aziende agrumicole di Rosarno e di tutta la Piana di Gioia Tauro ed evitare lo sfruttamento degli immigrati».
Per questo sabato prossimo, 22 gennaio, si terrà lo “sciopero dell’aranciata”. L’invito che viene risolto ai consumatori è «a non comprare aranciate in cui di arance c’è ben poco».
L’iniziativa è stata promossa a sostegno della campagna promossa dalla Coldiretti Calabria per la tutela dell’agrumicoltura della Piana di Gioia Tauro. «La difesa dei consumatori – sostengono in una nota Adiconsum e Lega consumatori – si persegue se incominciamo a porre, tutti insieme, la necessaria attenzione alla distribuzione del valore lungo la filiera produttiva affinchè siano riconosciuti un salario dignitoso agli operai del settore agrumicolo, che sono in gran parte immigrati, ed un giusto reddito a tutte le aziende della filiera. C’è in atto una lacerazione di sistema che richiede un intervento per sanare le iniquità e gli atti speculativi che finiscono per nuocere alla salute dei consumatori. Solo tre centesimi di succo d’arancia in un’aranciata sono davvero troppo poco. Per affrontare seriamente la situazione è necessario che le grandi industrie di trasformazione si decidano a pagare in modo equo le materie prime ed a mettere più arance nell’aranciata».
«I fatti di Rosarno del gennaio 2009, che hanno spinto in tanti ad assegnare alla Calabria l’etichetta di razzista – prosegue la nota – non devono essere dimenticati. La Calabria non è razzista e Rosarno non è razzista. La fonte del problema è nell’economia del settore agrumicolo».

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