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Ha presentato un’istanza di risarcimento danni alla Corte d’appello di Catanzaro chiedendo 100 mila euro Rosario Frustaci, il carrozziere di Catanzaro fermato il 12 luglio 2006 dalla polizia su provvedimento emesso dall’allora sostituto procuratore della Repubblica Luigi De Magistris nell’ambito dell’operazione «Drug off» contro due associazioni a delinquere dedite al traffico di droga e ai furti di automobili. Frustaci, a distanza di due giorni, era stato rimesso in liberta dal gip che aveva dichiarato l’inefficacia del provvedimento di fermo ma nuovamente fermato, con notifica in carcere mentre si apprestava ad uscire, fino al 17 luglio quando il gip respingeva la richiesta di convalida del fermo. Al termine del processo, celebrato con rito abbreviato il 10 settembre del 2008, il gup, a fronte della richiesta del pm di condanna a sette anni, aveva emesso una sentenza di assoluzione che è diventata irrevocabile il 30 settembre del 2009. Secondo il difensore, Antonio Lomonaco, Frustaci «ha subito ingiustamente la custodia cautelare in carcere dal 12 al 17 luglio 2006» con un «grave e irreparabile danno, così come devastanti sono state le ripercussioni sotto il profilo personale e familiare». Nell’istanza, in cui ricostruisce la vicenda, il legale di Frustaci parla di «forte stress tale da generare un quadro patologico allarmante».

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