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Carmine Vaccaro, segretario generale della Basilicata della Uil,in una lettera aperta “al presidente regionale Confindustria, Pasquale Carrano, e ai segretari lucani della Cisl, Nino Falotico, e della Cgil, Antonio Pepe», ha detto che è necessario «aprire un confronto e sacrificare ogni pregiudiziale a tutela dell’industria e dei lavoratori, prima che la discussione sulla Sata di Melfi (Potenza) venga ingoiata dalle contrapposizioni ideologiche».

Nella lettera, Vaccaro ha evidenziato che «la sfida di Marchionne non va nè demonizzata, nè subita, perchè lasciarsi schiacciare dentro la logica del sì e del no, significa attestarsi su posizioni difensive e rinunciare ad ogni iniziativa». Per il sindacalista, però, «se il nuovo corso Fiat punta a liberare il quadro delle relazioni industriali dalla schematicità del contratto nazionale e ad esaltare la contrattazione aziendale, è impensabile che allo stabilimento di Melfi possano essere automaticamente riprodotti gli accordi di Pomigliano (Napoli) e Mirafiori (Torino).

La Sata – ha aggiunto – è uno stabilimento con ben delineate specificità, per il quale da tempo invochiamo risposte adeguate a cominciare da una diversificazione del ciclo produttivo». Vaccaro, ha auspicato quindi «una riapertura del tavolo di confronto sul futuro della Sata e su nuovi investimenti per la produzione del secondo modello di auto».

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