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Vasta operazione antimafia denominata «Hydra», della polizia nel Crotonese, per l’esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di dodici pregiudicati, appartenenti cosca dei Vrenna – Ciampà- Bonaventura.
Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, armi, estorsione, atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di imprenditori e familiari di collaboratori di giustizia, nonchè traffico di stupefacenti. L’operazione ha consentito di disarticolare il cartello criminale egemone nella città di Crotone, con l’arresto delle nuove leve della cosca che gestivano tutte le attività illecite nella città,visto che i ‘capì sono in carcere. Dalle indagini è emerso che le famiglie storiche di Crotone dei Vrenna- Ciampà-Bonaventura, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni «Eracles» e «Perseus», hanno deciso di costituire un nuovo gruppo criminale, costituito dagli uomini più fidati e fedeli. La cosca era dedita ad un fiorente traffico di droga, in particolare cocaina, che reperiva attraverso canali preferenziali nella provincia di Reggio Calabria. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati diversi chilogrammi di sostanze stupefacenti e sono state individuate le rotte del traffico tra Crotone, Bologna e Reggio Calabria.

I 12 PROVVEDIMENTI DI FERMO
Sono stati eseguiti tutti e 12 i provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro nei confronti di presunti affiliati alla cosca Vrenna-Ciampà-Bonaventura di Crotone. I fermati sono: Antonio Gaetano Vrenna, di 31 anni, Franco Ciampà (61), Salvatore Ciampà (31), Claudio Covelli (29), Agostino Frisenda (49), Carmelo Iembo (33), Antonio Manetta (26), Luigi Spagnolo (27), Mario Stirparo (32), Giuseppe Tricoli (31), tutti di Crotone; Giuliano Napoli (23), di Cinquefrondi (Reggio Calabria); Youness Zari (26), di Casablanca (Marocco).

L’ATTENTATO AL PM BRUNI
Stavano progettando un attentato ai danni del pm della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni, i presunti affiliati alle cosche Vrenna-Ciampà-Bonaventura di Crotone, sottoposti a fermo stamani dalla polizia. È quanto si è appreso in ambienti investigativi. Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, stava pedinandoo il magistrato nonostante la scorta e stava anche raccogliendo fondi destinati, presumibilmente, al pagamento di un killer proveniente da fuori la Calabria.
Bruni, fino all’ottobre scorso, era in servizio alla Procura di Crotone e già allora era applicato alla Dda di Catanzaro. Il magistrato ha coordinato numerose inchieste contro le cosche del crotonese. Non è la prima volta che Bruni finisce nel mirino della ‘ndrangheta. Altri progetti di attentati ai suoi danni sono stati scoperti nel 2006 e nel 2008. Nel primo caso furono trovati dei mezzi rubati che secondo alcuni collaboratori dovevano servire ad un commando incaricato di uccidere il magistrato. Nel 2008, invece, la polizia trovò due ordigni che, secondo l’ipotesi investigativa, dovevano servire per un attentato contro Bruni.

COINVOLTO CONSIGLIERE PROVINCIALE DI CROTONE
Un consigliere provinciale di Crotone della maggioranza di centrodestra è indagato per voto di scambio con quattro esponenti della cosca Vrenna. La notizia è stata resa nota nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i particolari dell’operazione Hydra. I magistrati della Dda di Catanzaro hanno raccolto alcune conversazioni telefoniche nelle quali quattro esponenti della cosca Vrenna facevano riferimento al loro appoggio, anche in denaro, per far eleggere, in occasione dell’ultima competizione per il rinnovo del Consiglio provinciale di Crotone, un candidato del centrodestra che poi è risultato eletto. Le intercettazioni sono state stralciate dall’inchiesta che ha portato stamani all’operazione ‘Hydrà e sono confluite in un nuovo fascicolo. Gli investigatori stanno ora compiendo una serie di interrogatori ed accertamenti per trovare dei riscontri alle ipotesi di accusa.

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