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Una ventina di perquisizioni sono state compiute dai carabinieri a San Luca e Benestare nell’ambito delle indagini per la cattura del latitante Santo Vottari, di 37 anni, ritenuto dagli investigatori l’attuale reggente dell’omonima famiglia che si contrappone a quella dei Nirta-Strangio nell’ambito della faida che è culminata nel ferragosto 2007 con la strage di Duisburg. L’operazione, chiamata ‘Ramingò è stata compiuta dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, del Gruppo di Locri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia. I provvedimenti di perquisizione sono stati emessi dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e dal sostituto procuratore Federico Perrone Capano.

L’attività investigativa è coordinata dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Nei confronti di Santo Vottari pende un ordine di carcerazione per una condanna ad oltre anni 10 di reclusione per associazione di tipo mafioso emessa dal Tribunale di Reggio. L’uomo è destinatario anche di un provvedimento di fermo con richiesta di custodia cautelare in carcere emesso nell’agosto 2007 ed ordinanza di applicazione di misure cautelari del 17 settembre 2007.

Nel corso dell’operazione, che ha visto l’impiego di 60 carabinieri, sono state perquisite le abitazioni di familiari e conoscenti del latitante. All’esterno dell’abitazione di uno dei familiari del latitante è stato rivenuto e sequestrato, previa disinstallazione, un impianto di videosorveglianza tipo “wireless” nascosto in una staffa metallica del condizionatore. L’impianto, dotato di microcamera e ricevitore a distanza, consentiva agli occupanti dell’abitazione di poter monitorare l’esterno dallo schermo del televisore posto nel salone.

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