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MARATEA – Ciak si gira. Tra i vicoli e le callette di Maratea i corti dei giovani film makers di Cinemadamare, in piazzetta del Gesù il palco. La “rivoluzione” rispetto alla passata edizione è a 360°.

A ospitare il salotto sotto le stelle del Maratea film festival un palchetto montato dalla parte opposta della piazza, rispetto alla passata edizione. Sullo sfondo uno schermo gigante a sottolineare come il vero protagonista della rassegna sia il cinema. A fare gli onori di casa il patron della manifestazione Nicola Timpone e il direttore della Lucana film commission Paride Leporace.

La prima stella a brillare in questa edizione 2015 è quella di Jo Champa. E’ l’attrice e produttrice, adottata da Hollywood, la madrina della kermesse. Inutile dire che il suo ingresso in piazza del Gesù è da red carpet.

A conquistare il pubblico della rassegna è la raggiante bellezza di Jo. Anche se, va riconosciuto, per brillare le basta davvero poco: un semplicissimo abito corto rosso, esaltato da stilosissimi sandali bianchi E poco importa se il divo Jean Paul Belmondo non ci sia per tenere a battesimo il Maratea film festival. Un malanno improvviso lo ha costretto a posticipare il suo arrivo nella perla del Tirreno, ma la serata inaugurale della kermesse è comunque un successo.

A portare un po’ di profumo di States, oltre alla splendida Jo Champa, l’attore George Hilton.

La travolgente simpatia di Biagio Izzo, unita all’ironia contagiosa di Maurizio Casagrande, ospite a sorpresa della rassegna, regalano momenti di ilarità e risate al pubblico numeroso e attento di Fiumicello di Maratea.

Come consuetudine del festival, a precedere la kermesse la proiezione dei corti realizzati dai giovani registi provenienti da 50 nazioni di Cinemadamare, presentati dal direttore del raduno internazionale Franco Rina.

I riflettori su questa prima serata del Maratea film festival si spengono con il ricordo dell’indimenticabile Laura Antonelli, entrata nell’immaginario collettivo grazie alla sua innocente sensualità. Un pizzico di “Malizia” non guasta mai.

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