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Sono sindacalisti, docenti, genitori a far sentire la propria voce all’indo – mani della decisione del Tar di Salerno. “Nel derby dei genitori ‘riapertura scuola si’, ‘riapertura scuola no’, che ha segnato ieri sera l’1-1 per i favorevoli alla riapertura scegliamo la strada del ragionamento, non solo in rappresentanza dei lavoratori ma soprattutto di un servizio pubblico essenziale, quello dell’istruzione statale”.

A sottolinearlo è Erika Picariello della Flc Cgil scuola “L’approssimazione – prosegue Picariello – con cui è stata gestita la riapertura, il tatticismo delle posizioni sul Titolo v tra governo e regione Campania, ha generato il disastro a cui stiamo assistendo. A metà ottobre quando è stata data in risalita la curva dei contagi come O.S. vedevamo troppo chiaramente che era collassato il sistema dei trasporti; poco dopo quando è stata verificata la curva in risalita abbiamo constatato come fosse completamente saltato anche il tracciamento.

La ripresa auspicata, dopo lo screening farsa, ha prodotto una ordinanza regionale che è stata smentita, in Irpinia, dai sindaci dei comuni che, in stragrande maggioranza, hanno deciso di prorogare le chiusure. Il provvedimento del Tar Campania di Salerno muta un quadro già di fatto giornalmente variabile (le scuole sono state sul punto di riaprire ogni due giorni e ciò non avviene in genere per mera enunciazione) : l’amministrazione comunale di Avellino non avrebbe fornito motivazioni documentate e quindi starebbe di fatto impedendo l’eroga – zione di un pubblico servizio.

Eppure il punto non è tanto questo perché quando si finisce in tribunale vuol dire che in una comunità, quale che sia, qualcosa si è rotto in modo irrimediabile”. Ricorda come “Più volte abbiamo posto l’attenzione sui dati perché si avessero elementi non opinabili intorno ai quali far convergere trasversalmente gli interessi dei membri di questa nostra comunità. E però quando la politica riduce la discussione sulla cosa pubblica a derby tra tifoserie ha reso il miglior servizio all’antipolitica, alla ipersemplificazione delle responsabilità di scelta. Infatti le prossime valutazioni le farà il Prefetto, ad un tavolo tecnico di coordinamento, rigorosamente epurato dalle forze sociali, affinché la volontà del Governo possa realizzarsi con la dovuta omogeneità ovunque”.

Amara la conclusione della segretaria provinciale della Fcl Cgil scuola “Che tutto questo smottamento dei già labili legami fiduciari, che si produce da mesi (dalle scelte politiche ad intermittenza per giungere alle famiglie e alla loro capacità di condizionamento) si ribalti con forza sulla scuola, nella sua funzione istituzionale, sugli alunni e su chi ci lavora e sulle condizioni in cui sono ora dopo due mesi di tensioni quotidiane, non credo che interessi quasi a nessuno oggi. Interessa, per un giorno, il fatto che rende tutto ancora più surreale: il rientro dei bambini per una settimana. La Flc CGIL seguirà con interesse l’evolversi di questa vicenda processuale anche alla luce delle differenze tra i due procedimenti ad ora esperiti, uno presso il Tar Campania Napoli e l’altro presso il Tar Campania Salerno”.

A dirsi perplesso è anche Antonio D’Oria della Uil scuola che spiega “Preferisco non entrare nel merito della sentenza ma il punto non è la vittoria o meno dei genitori al Tar. La questione è sicuramente più complessa, si assiste ormai ad uno scontro tra opposte tifoserie sul ritorno in classe. Anche noi come sindacato abbiamo ribadito che in un tempo di emergenza come quello che oggi viviamo diventa fondamentale garantire la sicurezza, prima ancora del diritto all’istruzione. Abbiamo più volte chiesto l’insedia – mento di un tavolo per monitorare la ripartenza, un tavolo che si è insediato finalmente sotto la supervisione della Prefettura, anche se senza le rappresentanze sindacali.

Continuiamo a pensare che oggi, più che mai, debbano prevalere il buonsenso e l’equilibrio. Far tornare i ragazzi a scuola per una settimana prima delle vacanze di Natale è una vera follia. Mi chiedo chi è in grado oggi di garantire sicurezza nei trasporti o che non si creino assembramenti davanti ai cancelli delle scuole? Piuttosto, ora bisogna lavorare e usare il tempo a disposizione perchè davvero si torni in classe a gennaio. Anche se il nodo trasporti resta difficile da sciogliere. Inoltre, constatiamo con amarezza come non sia stata ascoltata la nostra voce quando chiedevamo una maggiore stabilizzazione del personale docente che sarebbe stata utilissima per tamponare una situazione come questa”.

E’ Salvatore Bonavita della Cisl scuola a chiedersi a cosa porterà questa sentenza “Purtroppo si tratta di una vittoria di Pirro, siamo a solo dieci giorni dalle vacanze di Natale. Avrebbe avuto certo un senso diverso se l’esito fosse arrivato venti giorni fa. Piuttosto, dobbiamo lavorare per aprire in sicurezza a gennaio, cosa che stiamo ripetendo da mesi” Ma sono tante anche le famiglie che attaccano i genitori promotori del ricorso come Rita Mauriello: “Il Tar si dovrà assumere la responsabilità dei contagi che avverranno e, dei disagi provocati alle famiglie in caso di contagio, la decisione non doveva essere a discrezione dei sindaci, secondo i dati epidemiologici del proprio territorio. Per me c’è qualcosa che non torna”. Mentre il professore Pellegrino Caruso ribadisce: “Non c’è dubbio che la salute viene prima dei capricci…scuole in Dad fino a quando indici di contagio non saranno ridotti e classi dimezzate. Non c’è altra strada possibile”. Anche se non manca chi plaude al coraggio delle mamme.

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