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Facile parlarne, perchè nella maggior parte dei casi si tratta di amici. Ma è giusto sottolineare come dietro la fuoriuscita del Potenza dalla polvere del calcio regionale c’è anche il lavoro di persone abituate ad agire sottotraccia, senza interessi, mettendo a disposizione della causa rossoblù il loro tempo e la loro professionalità.

Nei titoli di giornale sono giustamente finiti i giocatori, protagonisti sul campo così come l’allenatore Camelia. Luci della ribalta anche per i vertici dirigenziali: dal presidente Grignetti (insieme ai fidatissimi Michele e Bruno Saponara) che senza aiuti esterni si è fatto carico di avviare la stagione, al gruppo legato al socio di maggioranza Gianni Occhinegro, che si è affiancato in corso d’opera.

Ci sono però eccellenze in altri settori della società che la rendono già pronta al salto di categoria. A partire dall’area organizzativa. La sicurezza dello stadio Viviani è affidata a un appassionato di lungo corso come Vincenzo Palmieri, che vanta quattordici anni di servizio al Viviani e quando ha chiuso la sua storica attività commerciale in via Pretoria si dedica a tempo pieno alla squadra del cuore, diventando autentico braccio destro di Grignetti.  L’ultimo ciclo vissuto in Lega Pro ha anche formato competenze spendibili in ben altri contesti. E’ il caso di Tiziano Mancini che coordina l’attività degli steward e sarà chiamato a una crescente responsabilità in ottica serie D. Insieme ai suoi più stretti collaboratori ha frequentato nel 2009 il corso di formazione che gli è valso il certificato di abilitazione da parte dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. Potrebbero lavorare anche in stadi e palazzetti di serie A.

Devo ringraziare a titolo personale Rosario Romano. Andando oltre il suo ruolo di direttore dell’area tecnica (insieme ad Angelo Mastroberti ha costruito in estate una squadra da primato per poi puntellarla a gennaio), da estremo conoscitore del calcio regionale lucano mi ha aiutato ad addentrarmi nei temi e nei contenuti tecnici di un campionato che giornalisticamente non avevo mai affrontato.

Cercando di non dimenticare nessuno, hanno offerto un contributo fondamentale alla causa – rimanendo nell’area tecnica – il preparatore atletico prof. Andrea Santarsiero (anche lui reduce dalla Lega Pro) e Tonino Nolè che si è preso cura dei portieri. A coccolare i muscoli dei giocatori le mani magiche di Peppino Vitagliano (semplicemente Zì Peppe) coadiuvato da Vincenzo Carriero. Della logistica se ne sono occupati Peppino Santoro e Rocco Isoldi, preziosissimi factotum sia durante la settimana che la domenica.

Cito per ultimi i responsabili dell’area comunicazione, quelli con cui ho avuto più a che fare. Massimo Restaino e Leonardo Volturno hanno saputo supportare i media in un campionato in cui è difficile trovare spunti che vanno oltre lo stretto risultato. Pur mancando in organigramma un giornalista iscritto all’ordine professionale con il ruolo effettivo di addetto stampa (lacuna diffusissima, purtroppo, dalle nostre parti), il Potenza sbarca in D con un biglietto da visita di tutto rispetto: sito internet curato nei dettagli e frenetica attività sui social network. 

Si può sempre migliorare, ma la cornice è di tutto rispetto. Adesso però viene il difficile: riempire il quadro di contenuti di qualità.

Twitter @pietroscogna

 

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