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Dopo il ko di Picerno, la fiducia a tempo concessa dai vertici dirigenziali del Potenza a Massimo Agovino rischia di tramutarsi in un autogol. Certamente mediatico, forse anche sul campo. Dopo tre giornate di campionato, per quanto infauste, non ha senso subordinare il destino di un progetto tecnico all’esito della partita con il Torrecuso. E se poi, sette giorni dopo, si dovesse perdere a Francavilla Fontana? Cosa succederebbe? Di nuovo tutto in discussione? Così si naviga a vista, con il rischio di inabissarsi.

I tormenti di questa fase sono tali da aver spinto l’allenatore a definirsi – intervenendo su radio Carina – “fuori dal progetto”. Come a voler dire: io continuo a fare il mio lavoro, non mi dimetto, ma sento di non avere più la fiducia della società.

Al Viviani, allo stato attuale delle cose, sarebbe atteso domenica pomeriggio dall’ultima passeggiata del condannato a morte. Dead man walking. Con l’umiliazione di avere addosso gli occhi di una decina di allenatori che già stanno prendendo informazioni per accreditarsi in tribuna, dopo essersi fatti pubblicità – alcuni – tramite compiacenti casse di risonanza sul web.

A tutela di se stessa e dell’ambiente, la società non può permettersi di lasciar governare dall’inerzia un momento così delicato. Serve una presa di posizione, in un senso o nell’altro. 

Se di Agovino e della sua capacità di gestire il gruppo non ci si fida più, tanto vale esonerarlo subito. Non sarà un eventuale successo sul Torrecuso a far cambiare il vento. La resa dei conti verrebbe solo rinviata. Altrimenti bisogna blindare pubblicamente l’allenatore dopo le prime delusioni e consentirgli di lavorare con la squadra al completo, a partire da martedì, per un lasso di tempo sufficiente ad esprimere un giudizio ragionato e non emotivo. Anche se contro il Torrecuso i tre punti non dovessero arrivare. 

Agovino – che è in serissima difficoltà, tecnica e psicologica – in questo momento non merita di essere considerato un allenatore a metà. E’ un professionista preparato e merita rispetto, qualunque sia la decisione sul suo futuro. Allo stesso tempo, il Potenza non merita di avere in panchina un allenatore a metà.

Twitter @pietroscogna

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