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SI dice che il vicinato non esiste più. Che non esistono più i quartieri e che i bambini non escono più in strada a giocare. Tutto vero. Esistono però delle realtà che sono delle eccezioni.

Una di queste viene da rione Poggio Tre Galli per la precisione piazzale Bucarest, dal lato del parco dell’Europa Unita.  dove, alcune ragazzine di nove anni hanno messo su il centro estivo “Il Parco delle Meraviglie”. Due garage adiacenti aperti, giochi, tavoli e sedie di plastica a disposizione. Greta ed Anna, questi i loro nomi, con pochi mezzi e tanta inventiva danno vita al quartiere. Al centro estivo si dipinge, si allestiscono tende da campeggio in cui si può giocare con le costruzioni, si gioca a palla avvelenata o si fa ginnastica tutti insieme. I più grandi fungono da animatori per  i più piccoli. Come si faceva una volta.

Solo che adesso c’è una vera e propria organizzazione alle spalle. A partire dalla pubblicità: volantini di carta scritti a mano. E’ così che invitano gli altri bambini a far visita a questo fantastico mondo a un passo dalla loro casa. E il servizio, inoltre, ha la duplice funzione di intrattenere i più piccoli e allo stesso tempo permettere ai genitori di passeggiare o scambiare qualche chiacchiera dando un’occhiata a distanza ai loro piccoli, coinvolti nelle varie attività.

«E’ superfluo – scrive una mamma su Facebook, raccontando l’iniziativa – sottolineare la portata educativa di questa proposta. La capacità che hanno queste bambine di passare dall’idea alla sua realizzazione è veramente incredibile. Possono certamente competere con i migliori laureati della Luiss. E poi ogni anno realizzano qualcosa di diverso: il mercatino, il teatro, adesso il centro estivo».

Un’idea che certamente funziona se ci sono già i primi iscritti. Elena  e Giulio di due anni, Gloria di quattro ed Ettore di sei. E’ quello che questa mamma definisce “vera iniziativa dal basso”. Nel senso più ampio del tempo.

Queste cittadine del domani sono esempio di come con veramente poco e letteralmente a costo zero si possa non solo dare valore aggiunto allo spazio urbano tristemente definito da palazzi e cemento, ma si possa creare aggregazione e spazi di socializzazione che la città come Potenza spesso reclama.

In molti centri estivi, come quelli salesiani, da sempre sono i ragazzi più grandi a svolgere attività di intrattenimento ed educazione per i più piccoli.

Ciò che qui rappresenta la novità e però la totale assenza di un disegno dietro all’iniziativa, di una mano grande che accompagni l’idea. L’idea è loro. Dei bambini. Bambini che più degli adulti hanno capito come si sta la mondo.

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