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POTENZA – Il numero dei contagiati lucani supera la soglia dei 300, con un nuovo allarme per la positività di un primo anziano residente in una casa di riposo, a Noepoli. Tra questi 300, però, aumenta anche il numero di quelli già guariti, che proprio ieri ha superato la triste conta dei morti.

Continua a consolidarsi il calo dei nuovi contagi in Basilicata, un mese dopo l’estensione a tutta l’Italia delle limitazioni a spostamenti ed assembramenti per evitare il propagarsi del contagio da coronavirus.

A condizionare il dato lucano, in realtà, è tornata a pesare l’assenza dei reagenti necessari all’esame dei tamponi nasali prelevati ai pazienti sotto osservazione. Basti pensare che dai 217 tamponi esaminati il 31 aprile, si è passati ai 143 di venerdì 3, poi ai 166 di sabato 4, ai 130 di domenica 5 e i 99 di lunedì 6, che sono quelli di cui la regione ha dato notizia nel bollettino di ieri a mezzogiorno. Per questo nelle scorse ore quelli più urgenti destinati al laboratorio di microbiologia del San Carlo di Potenza sarebbero stati deviati, almeno in parte, al Madonna delle grazie di Matera.

Tra gli appena 4 nuovi casi dichiarati, oltre all’anziano di San Costantino Albanese residente nella casa di riposo di Noepoli, il bollettino della task force regionale indica 2 cittadini di Potenza, che si conferma il principale focolaio d’infezione della regione con oltre il 20% dei casi totali, e un cittadino di Matera, che segue a breve distanza.

Da registrare, sempre ieri, la visita a Potenza del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che ha usato parole tranquillizzanti sulla situazione in Basilicata. Dopo i picchi di tensione raggiunti nei giorni scorsi per le accuse sulle morti di alcuni pazienti rimasti a lungo in attesa dei tamponi rivolte alla macchina regionale di gestione dell’emergenza.
Sui rimedi già approntati ieri, a margine dell’incontro col ministro, è intervenuto anche il governatore Vito Bardi citando le nuove squadre covid per l’assistenza domiciliari ai pazienti sospetti, e a quelli con una positività al coronavirus già confermata.

Il governtore ha evidenziato come le dieci “unità speciali” appena istituite sul territorio dalla Regione: «somministreranno ai pazienti le cure che servono».

«Noi, tra l’altro – ha aggiunto Bardi -, doteremo coloro che risultano positivi e si trovano in quarantena domiciliare di un saturimetro per determinare la quantità di ossigeno nel sangue. Inoltre, fra qualche giorno dovrebbero essere disponibili la piattaforma informatica che permetterà di seguire il percorso dal momento in cui è stato fatto il tampone fino alla guarigione, ed una applicazione che consentirà al medico di monitorare il paziente. Credo che questi siano elementi utili e come ha detto il viceministro è importante fare anche un controllo presso le case di cura, che sono i luoghi che ci preoccupano di più, facendo i tamponi a tutti per contenere questo fenomeno».

Diverse, tuttavia, le problematiche sollevate in concreto da sindacati e amministrazioni locali come quella di Tricarico sul funzionamento di queste nuove unità covid problematiche che probabilmente meriteranno un approfondimento e interventi correttivi già nelle prossime ore.

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