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Ha preso il via l’udienza preliminare nei confronti dei nove indagati per la morte di Federica Monteleone. La ragazza di sedici anni morì, nel gennaio 2007, dopo una settimana di coma seguito ad un black out nella sala operatoria dell’ospedale di Vibo Valentia mentre veniva sottoposta ad un intervento per appendicectomia.
Il gup Gabriella Lupoli dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Fabrizio Garofalo. Gli indagati sono Francesco Costa, anestesista; Francesco Talarico, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria; Alfonso Luciano, ex direttore sanitario dell’azienda; Piero Schirripa direttore sanitario dell’ospedale; Roberto De Vincentis all’epoca direttore dei servizi tecnici; Nicola Gradia, responsabile di settore dei servizi tecnici; Antonino Stuppia, titolare dell’impresa che eseguì i lavori nella sala operatoria; Antonio Bruni, ex consulente incaricato di seguire i lavori; Matteo Cautadella, medico.
In aula sono presenti i genitori della sedicenne morta, Maria Sorrentino e Pino Monteleone: «Oggi abbiamo raggiunto solo un obiettivo parziale», ha detto Maria Sorrentino, la madre di Federica. «Vorrei solo – ha aggiunto – che chi sta indagando pensasse che al posto di Federica poteva trovarsi uno dei propri figli. E’ palese, è sotto gli occhi di tutti che continuo ad avere una posizione critica nei confronti della sanità vibonese. Mi pare che ci sia ben poco da nascondere dopo le ultime vicende che hanno portato al sequestro dei reparti dell’ospedale». «Le cose che non vanno – ha concluso – sono tante. Il mio non è un accanimento contro la categoria dei medici ma chiedo semplicemente che venga fatta giustizia».

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