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Sono oltre 65 mila i giovani calabresi disposti a lasciare la regione per trovare un posto di lavoro. È quanto emerge da un’indagine dell’Eurispes secondo cui il 18,7 per cento lavorerebbe in nero e la maggior parte si sacrificherebbe anche di notte. «Molte – per l’istituto che ha condotto un sondaggio – le difficoltà a trovare un’occupazione stabile dopo il percorso formativo in una regione dove un giovane calabrese su due resta precario». In materia di occupazione e disoccupazione, evidenzia la ricerca, la Calabria, si posiziona al penultimo posto della graduatoria del tasso di occupazione più basso d’Italia, con il 43,6%, subito dopo la Campania con il 43,3% e con uno scarto rispetto al dato medio nazionale (59%) di ben 15,4 punti percentuali. Il disagio del mercato del lavoro nella regione è ulteriormente confermato dal tasso di disoccupazione: la Calabria, con l’11,9% è seconda solo alla Sicilia con il 13,1% nella graduatoria nazionale del livello di disoccupazione più elevato, e con uno scarto rispetto a quello medio italiano (6,1%) di quasi 6 punti percentuali. A ciò si aggiunge il basso livello di partecipazione al mercato del lavoro (49,5%) inferiore al dato aggregato dell’Italia (62,8%) di ben 13,3 punti percentuali. Il tasso della disoccupazione giovanile è al 31,6%, ma la Calabria migliora il posizionamento. Due giovani su 10, in Calabria, sono disposti a lavorare in nero.

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