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di RINO TEBALA
Non saranno giorni facili per Novellino, quelli che precedono la gara col Piacenza. Il presidente Foti lo ha confermato, gli chiede di preparare bene la gara, cercando di risolvere i problemi della squadra che lui ha voluto, ma non ha mai smentito che si tratta di una conferma a tempo.
Il momento non è facile per i risvolti psicologici che anche la sconfitta di Frosinone può causare, ma anche perché le assenze di alcuni elementi chiave, complicherà notevolmente il superamento della crisi di gioco e risultati che attanaglia la squadra. Come se non bastasse l’infortunio di Brienza, il tecnico amaranto dovrà rinunciare anche a Lanzaro squalificato.
Le soluzioni tecniche ci sono, ma proprio Lanzaro aveva dato più sicurezza al reparto arretrato, tornato ad essere più autoritario col ritorno anche di Santos e Costa, entrambi di nuovo in campo martedì scorso.
Al di là dell’errore decisivo per il gol ciociaro, la Reggina ha ritrovato compattezza nelle retrovie. Adesso deve ritrovare duttilità a centrocampo e soprattutto, penetratività offensiva per mettere le punte nelle condizioni di andare in gol. Mister Novellino è stato additato come un problema, ma non è il solo. Lui, probabilmente, avrebbe voluto altri giocatori ed ha fatto pesare, nel chiarimento faccia a faccia, che certi elementi gli sono stati presentati come dei fenomeni.
In ogni caso, è sempre il tecnico che deve impegnarsi a fondo per fare uscire la squadra dalle secche della bassa classifica e per questo motivo, non sarà una facile vigilia della gara col Piacenza, di cui è un ex anche lui (200-2001 e 2001-2002). In effetti, guardando la classifica, fa un effetto strano vedere la Reggina, partita con i favori del pronostico, occupare il quartultimo posto. Certo, la tifoseria è abituata a vedere la squadra così in basso, ma quest’anno c’è un particolare non trascurabile di cui tenere conto: fino alla passata stagione, era la classifica di serie A, oggi, quel posto sull’orlo della zona retrocessione, la Reggina lo occupa in serie B.
Altro ex di lunedì prossimo, è Marco Cassano (in foto), oggetto misterioso della squadra, anche lui in forma precaria.
Non sarà facile, come lo è per il tecnico, anche per i giocatori è arrivato il momento del riscatto: «Si, dobbiamo reagire con la massima serenità e consapevolezza che è possibile venire fuori da questa critica situazione. Abbiamo incontrato tante difficoltà, ma non solo noi. Anche le altre blasonate hanno le stesse difficoltà della Reggina e mi riferisco in particolare al Torino. I valori tecnici importanti, però, verranno fuori, ne sono convinto. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche».
La gara col Piacenza sarà un’altra tappa terribile?
«In questo momento tutte le partite sono difficili. Dobbiamo riscattarci e dimostrare che non siamo quelli delle prime giornate di campionato. La Reggina è sicuramente una squadra diversa».
Sei un ex del Piacenza, con quale spirito affronterai questa gara?
«Ho militato quattro anni nel Piacenza, ho tanti amici e colleghi, molti ricordi. Adesso, però, penso solo alla Reggina perché il momento è delicato e bisogna concentrarsi sulla gara. Il resto passa in secondo piano».
Bisogna dare di più?
«Volevamo fare risultato a Frosinone e ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo concesso poco nel primo tempo, non era stata una brutta gara. Dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa con l’aiuto della società e del mister per ritrovarci e continuare a giocare come abbiamo fatto, appunto, nella prima frazione di gioco a Frosinone. Dobbiamo assolutamente ritrovare condizione fisica, continuità nel gioco e determinazione».

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